Il commissario per l’emergenza Angelo Borrelli, capo della Protezione Civile, oggi lunedì 27 aprile, ha comunicato l’ultimo aggiornamento in merito ai numeri dell’epidemia da Covid-19 in Italia.
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In conferenza stampa, il commissario per l’emergenza Angelo Borrelli ha comunicato l’ultimo aggiornamento sull’epidemia da Covid-19. I casi attualmente positivi sono saliti a 105.813, ossia 290 in meno rispetto a ieri. Nelle ultime 24 ore si sono registrati 333 decessi che hanno portato il bilancio totale a 26.977. Salgono anche i pazienti guariti che ad oggi sono 66.624, 1.696 in più rispetto alla giornata di ieri. Dall’inizio dell’emergenza i soggetti risultati positivi al coronavirus sono 199.414, con 1.739 casi in più da ieri.
L’aggiornamento della Protezione Civile: i numeri del Covid-19 in Italia nella giornata di domenica 26 aprile
Nel bollettino diffuso dal Dipartimento della Protezione Civile nella giornata di ieri il totale delle persone contagiate era di 197.675 con un incremento di 2.324 nuovi casi in sole 24 ore. Anche i soggetti positivi erano aumentati, toccando quota 106.103 unità. Salito anche il bilancio delle vittime, giunto a 26.644 decessi totali. I pazienti guariti erano in totale 64.928.
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Protezione Civile, l’aggiornamento sui numeri del Covid-19 di sabato 25 aprile
Stando ai dati comunicati dal Dipartimento della Protezione Civile lo scorso 25 aprile, il totale delle persone contagiate era salito a 195.351. Il numero totale dei positivi era di 105.847 unità. Cresciuto, invece, il numero dei deceduti saliti a 26.384. I pazienti guariti erano, invece, in totale 63.120.
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Attività fisica con la mascherina: “È pericoloso”
Con un messaggio rivolto alla Nazione, il Premier Giuseppe Conte ha annunciato quelle che saranno le misure predisposte dal Governo per poter iniziare la cosiddetta Fase 2. Dal 4 maggio ci sarà un timido allentamento delle restrizioni e delle chiusure. Oltre alla ripartenza di alcune attività commerciali, le persone potranno uscire per andare a far visita ai propri cari. In ogni caso, però, ogni azione dovrà essere regolata dai meccanismi di prevenzione che sono il rispetto del distanziamento sociale, lavarsi le mani ed indossare la mascherina. L’utilizzo di quest’ultima sarebbe richiesta ad ogni singolo cittadino per compiere ogni qualsivoglia attività.
Sul punto si è espresso, in una passata intervista rilasciata all’Unione Sarda, il professor Alberto Macis, dell’Istituto di Medicina dello Sport della FMSI. L’esperto commentò la circostanza per cui anche gli sportivi, in forza di un’Ordinanza della Regione Sardegna, dovevano indossare la mascherina durante l’attività fisica rischiando di andare incontro a pericolose conseguenze.
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Ripresa della Serie A, parla il ministro Spadafora
La ripresa ed il futuro del campionato di Serie A rimane incerto. Nonostante il Presidente del Consiglio, ieri sera, abbia annunciato che il 18 maggio le squadre professionistiche potranno riprendere gli allenamenti, non c’è una data per riprendere la stagione ormai ferma da quasi due mesi. Sul punto è intervenuto anche il ministro dello sport Vincenzo Spadafora durante la trasmissione Che tempo che fa in onda su Rai 2. “Allenamenti collettivi il 18 maggio? Sì -spiega Spadafora- nella misura in cui dobbiamo arrivare a quella data con tutti i protocolli per la sicurezza. Nulla è scontato. Questa è una ripresa graduale per cui sono necessari protocolli vigili. La Figc ha presentato un protocollo, ma i membri del comitato tecnico-scientifico lo hanno giudicato ancora non sufficiente e necessita di approfondimenti che verranno fatti in questi giorni. Dopo questi approfondimenti si arriverà ad una conclusione“.
Il ministro ha poi ribadito il proprio sostegno al mondo del calcio spiegando che quest’ultimo rappresenta un’azienda che garantisce al fisco 1 miliardo e mezzo all’anno, i quali poi servono a sostenere tutti gli altri sport.
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Vaccino, parla la prima donna a cui è stato somministrato: “Sto benissimo”
Voleva dare il proprio contributo da donna di scienza al progetto scientifico di portata epica che stanno conducendo l’Università di Oxford e la Irbm di Pomezia. Queste, riporta Il Tempo, le parole della giovane Elisa Granato alla BBC allorquando ha spiegato il motivo della decisione di sottoporsi alla sperimentazione.
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Lei è la prima donna di origine italiana ad essersi sottoposta al vaccino.