Il professore Paolo Ascierto, rinomato esponente della comunità medica italiana, avvisa tutti: “Alcuni pensano che la Fase 2 sia ritorno alla normalità”.
Il professor Paolo Ascierto, Direttore dell’Unità di Melanoma, Immunoterapia Oncologica e Terapie Innovative dell’Istituto Nazionale Tumori IRCCS Fondazione G. Pascale. di Napoli e Presidente della Fondazione Melanoma – ONLUS, ha rilasciato un videomessaggio in vista della Fase 2.
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“Qui in Campania siamo stati molto bravi. I sacrifici fatti sono valsi un numero basso di contagi, ma ora sento parlare di una sorta di liberi tutti. Ho come la sensazione che la gente pensi che il prossimo 4 maggio questa situazione di lockdown e di distanziamento sociale finirà”. Invece no, non è così, come lo stesso Ascierto puntualizza. Il professore evidenzia come, ora più che mai, sarà importante continuare ad assumere un comportamento responsabile. Non si dovrà vanificare tutto quanto di buono fatto nel corso degli ultimi due mesi quasi. “Continuiamo a fare attenzione ed andrà tutto bene”.
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Ascierto si dice preoccupato in quanto, negli ultimi giorni, ha visto fin troppa gente per le strade di Napoli. Persone senza mascherine e distanze sociali non rispettate, così non va. Dopo settimane di buona condotta, comportamenti irresponsabili rischiano di vanificare tutto. Il professore nello specifico parla di traffico eccessivo a Rione Alto ed alla Toscanella. Una cosa che lo porta legittimamente a temere un ‘rompete le righe’ per quanto riguarda la Fase 2. “Non è irresponsabilità, a mio dire, quanto piuttosto una percezione sbagliata di quello che è il momento raggiunto”.
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Non bisogna rilassarsi, nonostante i dati rassicuranti di Napoli, della Campania e del Sud Italia in generale. Nel capoluogo partenopeo ci sono stati zero contagi, per dire. Ed i posti liberi in terapia intensiva sono aumentati. “Ma basta poco perché la situazione peggiori”. E quindi il professor Ascierto invita a rispettare le misure di distanziamento sociale, perché il virus è ancora in circolazione ed una cura è lontana.
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Inoltre lo stesso sottolinea di avere curato un ragazzo di 27 anni in terapia intensiva, e tanti altri giovani.
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