Nella fase 2 non sarà ancora possibile riprendere del tutto il filo delle nostre vite precedenti ma tornare a qualche vecchia abitudine sì: il Dpcm del 26 aprile 2020 ha dettato le nuove norme di convivenza che dovranno essere applicate dal 4 maggio.
Il calendario che è stato introdotto dal Dpcm 26 aprile 2020 prevede vari step: dal 4 maggio riapriranno le attività manifatturiere e i cantieri, dal 18 maggio riapriranno molti esercizi commerciali, musei e biblioteche. Riapriranno solo il 1° giugno invece bar, ristoranti, parrucchieri ed estetisti.
Ma non di sole attività vive l’uomo. Le relazioni, infatti, sono forse state messe ad ancor più dura prova, se possibile. Già dal 4 maggio, sarà possibile visitare i propri parenti che vivono nella propria regione.
In base all’articolo 1 del Dpcm: “sono consentiti solo gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute esi considerano necessari gli spostamenti per incontrare congiunti purché venga rispettato il divieto di assembramento e il distanziamento interpersonale di almeno un metro e vengano utilizzate protezioni delle vie respiratorie; in ogni caso, è fatto divieto a tutte le persone fisiche di trasferirsi o spostarsi, con mezzi di trasporto pubblici o privati, in una regione diversa rispetto a quella in cui attualmente si trovano, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza ovvero per motivi di salute; è in ogni caso consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza”.
Il dilemma su chi siano i “congiunti” sarà, forse, chiarito dalle usuali faq che sono pubblicate dal Governo sul proprio sito fin dall’inizio dell’emergenza; nel frattempo pare che tra questi rientrino i fidanzati.
Invece l’obbligo di indossare le mascherine non riguarda i bambini fino ai 6 anni: lo stabilisce espressamente l’art. 3 comma 2 del decreto.
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Gli assembramenti sono ancora vietati ma sarà possibile vedere i propri congiunti e quindi i parenti e gli affini. Tuttavia, dovrà comunque essere indossata la mascherina e rispettata la distanza di un metro.
In compenso, se il comune dove risiedono costoro è fuori Regione, non è possibile visitarli. Per questo bisogna attendere il 18 maggio ovvero lo step 2.
Sarà di nuovo possibile fare sport da soli all’aria aperta, sempre rispettando il confine regionale nonché il distanziamento personale.
Non sarà invece possibile recarsi in palestra o in piscina. Nè sarà possibile praticare sport di squadra. Tutto ciò è rinviato al 18 maggio.
Non così magra consolazione sarà -sempre che il sindaco lo consenta- poter tornare cautamente nei parchi, nelle ville e nei giardini pubblici: bisognerà comunaque mantenere la distanza dagli altri.
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Infine, la parola “bambini” appare nel decreto soltanto due volte: la prima all’articolo 1 per specificare che “le aree attrezzate per il gioco dei bambini sono chiuse”; la seconda all’articolo 3 comma 2 per dire che “Non sono soggetti all’obbligo i bambini al di sotto dei sei anni“.
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