La ricostruzione dell’omicidio di Elisa Claps, studentessa 16enne scomparsa nel settembre 1993 da Potenza, il cui corpo venne ritrovato solo 17 anni dopo in una chiesa.
Una ragazza di soli 16 anni, Elisa Claps, in una tranquilla domenica di fine estate del 1993, scomparve da Potenza, capoluogo della Basilicata. Il caso sconvolse non solo la comunità della cittadina che si è mobilitata nelle ricerche, ma l’intero Paese divenendo in poco tempo un caso nazionale. A 17 anni dalla sua sparizione, durante i quali le indagini non portarono a sviluppi di rilievo, il corpo della 16enne venne rinvenuto nel sottotetto di una chiesa sita nel cuore del capoluogo lucano. Per il delitto è stato condannato un amico dell’epoca della vittima, Danilo Restivo, che sta attualmente scontando l’ergastolo in Inghilterra per l’omicidio di una 40enne commesso nel 2002.
Omicidio Elisa Claps: la scomparsa della giovane studentessa nel 1993
Il 12 settembre del 1993, una domenica che sembrava essere qualunque, nella comunità di Potenza, capoluogo della Basilicata, si sparge la voce di una scomparsa. A rendere maggiormente drammatica quella notizia è che ad essere svanita nel nulla è una ragazza di soli 16 anni, Elisa Claps. La giovane, studentessa del terzo anno di liceo classico, secondo il racconto dei genitori, sarebbe uscita da casa per recarsi con un’amica ad una funzione religiosa presso la Chiesa della Santissima Trinità, nel centro della città e non lontana dalla sua abitazione. Da quel momento si perdono le tracce della 16enne che non ritorno in casa per le 13, come concordato con il fratello Gildo, per andare in campagna e pranzare con la famiglia.
Scattano immediatamente le ricerche e le indagini per capire dove la ragazza possa trovarsi e soprattutto per comprendere se le possa essere accaduto qualcosa. Dalle prime ricostruzioni, grazie alle testimonianze, tra cui quella dell’amica che avrebbe dovuto incontrare Elisa, emerge che la giovane non si sarebbe dovuta recare alla funzione. Si scopre, difatti, che la 16enne sarebbe dovuta sì andare davanti alla chiesa, ma per incontrare un amico, il quale le avrebbe dovuto dare un regalo per la promozione agli esami di riparazione scolastici. Quel ragazzo è Danilo Restivo, un 21enne noto in città per i suoi atteggiamenti molto sospetti: alcuni conoscenti raccontano di averlo visto importunare ragazze, a cui a volte aveva tagliato di nascosto delle ciocche di capelli quando ad esempio le incontrava sugli autobus. Inoltre, secondo tali racconti, il 21enne avrebbe chiamato le ragazze di cui si invaghiva e durante le conversazioni metteva faceva partire in sottofondo la colonna sonora del film Profondo Rosso o Per Elisa di Beethoven.
Omicidio Elisa Claps: le indagini ed i sospetti su Danilo Restivo
Questi racconti fecero immediatamente ricadere tutti i sospetti degli inquirenti su Restivo. Ad aggravare la posizione del giovane 21enne fu un episodio verificatosi proprio poche ore dopo la scomparsa di Elisa. Il ragazzo si era presentato al Pronto Soccorso con i vestiti impregnati di sangue ed alcune ferite alle mani, raccontando ai medici di essersi ferito cadendo all’interno del cantiere delle Scale Mobili del capoluogo, la cui costruzione era in corso proprio in quel periodo. Restivo, dopo le medicazioni, stando alla ricostruzione degli investigatori, prese un autobus diretto per Napoli, rendendosi irreperibile per i successivi due giorni spiegando di aver sostenuto un esame universitario. Inoltre il 21enne racconta di aver visto sì Elisa, ma solo per parlare di una ragazza di cui si era innamorato e chiedendole dei consigli su come poterla conquistare. Poi, dopo questa discussione della durata di circa 10 minuti, stando al racconto del ragazzo, i due si sarebbero salutati e lui sarebbe rimasto a pregare in chiesa.
Le indagini e le ricerche non portano a nessuna novità mentre tutti si interrogano su quale possa essere la verità sul caso che aveva già sconfinato divenendo rapidamente di rilevanza nazionale. Ad un anno esatto dalla scomparsa di Elisa, il 10 settembre 1994, scattano le manette per Restivo accusato di false dichiarazioni rese dopo la sparizione. Per gli inquirenti vi sarebbe un buco temporale nelle dichiarazioni di Restivo post scomparsa. Le accuse porteranno ad una condanna a 2 anni ed 8 mesi di reclusione per il giovane.
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Caso Elisa Claps: il ritrovamento del cadavere
Gli investigatori, nonostante diversi anni di indagine, durante i quali emergono diverse piste, non riescono a ritrovare Elisa mentre i familiari non si arrendono, nel tentativo di scoprire la verità. Nel 1999 alla famiglia Claps arriva un’email a firma della ragazza che dichiarerebbe di star bene, ma di essersi trasferita in Sud America non volendo più rientrare in Italia. Poco dopo, le forze dell’ordine scoprono che ad inviare quel messaggio è stato Restivo da un internet point di Potenza.
Il caso torna nuovamente nel mistero sino al 17 marzo 2010, quando alcuni operai rinvengono i resti in avanzato stato di decomposizione di un cadavere occultati nel sottotetto della Chiesa della Santissima Trinità. È il corpo di Elisa Claps. A confermarlo sono in un primo momento i familiari della ragazza che riconoscono la catenina e gli indumenti e successivamente il test del Dna. Il caso si riapre e gli inquirenti si mettono a lavoro per individuare il responsabile dell’omicidio attraverso nuovi esami. Sul cadavere durante l’esame autoptico viene rinvenuto il dna di Restivo ed emerge che la ragazza è stata raggiunta da diversi colpi d’arma da taglio. La Chiesa intanto viene posta sotto sequestro ed ad oggi è ancora chiusa al culto poiché alcuni rilievi dimostrerebbero che l’omicidio potrbbe essersi consumato proprio nel luogo sacro.
Il capoluogo lucano si affolla presto di giornalisti che documentano i drammatici momenti del ritrovamento con numerosi agenti della polizia sui tetti della chiesa intenti ad effettuare i rilievi.
Nel maggio dello stesso anno, la Procura di Salerno dispone l’arresto dell’uomo, ritenendolo l’assassino della 16enne. Restivo nel frattempo si era trasferito in Inghilterra a Bournemouth, dove, pochi giorni prima del mandato di cattura, era stato arrestato con l’accusa di aver assassinato una vicina di casa, Heather Barnett, sarta 40enne uccisa nel novembre del 2002. Restivo entra anche nel mirino degli inquirenti inglesi per l’omicidio di Jong-Ok Shin, una studentessa coreana uccisa a pochi metri dall’abitazione dell’uomo. La richiesta di incriminazione per il delitto della studentessa viene respinta poco dopo.
Il processo in Inghilterra nei confronti di Restivo si chiude il 30 giugno 2011 con la condanna all’ergastolo per l’omicidio della Barnett. Parallelamente si svolge il processo in Italia per l’omicidio di Elisa Claps, chiusosi con rito abbreviato con la condanna al massimo della pena: 30 anni. La sentenza del Gup viene confermata prima in appello, nell’aprile 2013, e successivamente in Cassazione, il 23 ottobre 2014.
Nonostante la condanna e la chiusura definitiva del processo, la Procura di Salerno continua ad indagare sulle modalità di ritrovamento del cadavere. In molti sostengono che il corpo della giovane fosse stato trovato prima della segnalazione del 17 marzo 2010. Due donne delle pulizie vengono accusate di false dichiarazioni e nel 2015 condannate a otto mesi di reclusione (pena sospesa). In appello, nel 2018, è arrivata l’estinzione del reato per intervenuta prescrizione.
Il caso per molti rimane ancora pieno di dubbi e falle che non sono mai stati chiariti ed ancora oggi i familiari invocano la verità per capire cosa possa essere successo quella mattina del 12 settembre di 27 anni fa e soprattutto capire chi possa avere informazioni mai svelate sull’accaduto.
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