Il fatto è avvenuto nel pieno del caos degli ospedali al collasso per via del Covid-19. L’ospedale dell’Ecuador si è scusato per lo scambio d’identità
Dichiarata morta dai medici ma trovata viva in ospedale quasi un mese dopo. È lo strano caso che è avvenuto in Ecuador in piena emergenza coronavirus.
È la storia che ha coinvolto Maruri, come racconta il quotidiano locale El Comercio, che era stata ricoverata a fine marzo per via del Covid-19. Febbre alta e difficoltà respiratorie erano i problemi riscontrati dalla donna che però secondo i medici non ce l’avrebbe fatta. I familiari, infatti, sono stati contattati dall’ospedale e informati della morte di Maruri. A loro sono arrivate anche le ceneri della donna.
Quasi un mese dopo però, il 23 aprile, Maruri si è risvegliata dal coma, ha ripreso conoscenza e ha comunicato il suo nome. I medici sono rimasti di ghiaccio e hanno capito l’errore. Così alcuni rappresentanti dell’ospedale si sono recati personalmente dai familiari della donna per scusarsi. Un fatto fuori dal comune e che non dovrebbe succedere. All’epoca dei fatti però, come riporta El Comercio, l’ospedale era nel pieno del caos per via del coronavirus ed è stato commesso l’errore.
“È un miracolo. Per quasi un mese abbiamo pensato fosse morta”, ha detto la sorella di Maruri che si ritrova in casa le ceneri di qualcun altro.
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Una storia a lieto fine anche se traumatica quella che ha coinvolto Maruri e la sua famiglia. Ma dall’Ecuador arrivano dei racconti e delle immagini ben peggiori. Ospedali al collasso e cadaveri lasciati a loro stessi, ammucchiati nei bagni degli ospedali. Sono gli infermieri che effettuano queste operazioni da incubo in quanto il personale dell’obitorio non è sufficiente.
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Lo racconta direttamente un infermiere come riporta TgCom24: “Il personale dell’obitorio non era più sufficiente e diverse volte abbiamo dovuto trasportare i corpi e ammucchiarli nel gabinetto. Solo quando i cadaveri sono diventati sei, sette sono stati ritirati”.
Gli infermieri insieme ai medici sono quelli che maggiormente stanno soffrendo professionalmente di più per l’emergenza con turni estenuanti e tantissimi pazienti da seguire.
L’Ecuador ha registrato circa 23mila casi di Covid-19, e 600 morti dal 29 febbraio.
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