Il Papa appoggia il Governo e prende le distanze dalla posizione del Cei. I vescovi vogliono aprire le chiese ai fedeli ma per il Governo è ancora presto
Il 4 maggio aveva creato delle aspettative eccessive, nonostante sia stata in tutti i modi manifestata prudenza da parte dei rappresentanti istituzionali e dagli enti protagonisti nel difficile momento dell’emergenza. Tuttavia, ha destato scalpore la ferma posizione del Cei, l’organo che rappresenta i vescovi d’Italia. Costoro hanno manifestato con un comunicato il proprio disappunto verso il Governo per il rinvio della riaperture delle chiese ai fedeli. Una posizione netta e alquanto discutibile se si pensa che la Chiesa e portatrice della parola di Dio e che la vita, secondo la religione cristiana, è un dono del Signore. Oltretutto, la partecipazione alle liturgie vede, solitamente, la maggiore presenza di una fascia d’età che è più a rischio nei confronti del coronavirus.
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l Papa appoggia il Governo e prende le distanze dai vescovi
Stamattina, nuovo colpo di scena nel mondo cristiano. Il Papa Bergoglio si smarca dalla posizione del Cei e indirettamente sostiene quella del Governo: “In questo tempo – ha affermato all’inizio della Messa a Santa Marta -, nel quale si incomincia ad avere disposizioni per uscire dalla quarantena, preghiamo il Signore perché dia al suo popolo, a tutti noi, la grazia della prudenza e della obbedienza alle disposizioni, perché la pandemia non torni”. Una bordata chiara e ben assestata da parte di Francesco ai signori vescovi che, stranamente, sono finiti su una prima pagina di un quotidiano generalista. La fede ha la sua indiscutibile valenza ed è un diritto dei credenti.
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Tuttavia, è anomalo che in piena emergenza sanitaria ed economica e con un mondo pieno di dubbi su cosa sarà il prossimo futuro, a nove colonne il “titolone” in prima sia per il disappunto dei vescovi.