Coronavirus in Veneto calano ancora i ricoveri ma Zaia fa marcia indietro dopo i proclami degli ultimi giorni: “Se numeri salgono, possiamo richiudere”
In Veneto calano ancora i ricoveri ma il governatore Luca Zaia fa marcia indietro dopo i proclami degli ultimi giorni: “Se numeri salgono, possiamo richiudere”. Un passo verso la moderazione dopo che Zaia si era allineato alla tendenza del suo partito di spingere forte per riaprire. Una scelta, un cambiamento che può avere varie letture: “Lo dico subito e in maniera trasparente: stiamo lavorando per fissare in maniera plastica un numero di ricoverati e delle terapie intensive, perché se lo raggiungiamo si torna a chiudere», ha affermato Luca Zaia. Un passo indietro, netto, che contrasta con quanto dichiara ancora il collega di partito Attilio Fontana. «Non ci sono alternative – ha concluso il governatore Zaia – non vorrei che qualcuno si faccia l’idea che è tutto finito”.
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Zaia fa marcia indietro e isola Salvini
Il governatore fa riferimento al fatto che bisogna mettere la sicurezza dei cittadini al primo posto. Una distanza notevole dalla posizione del segretario del suo partito Salvini, avversario non dichiarato alla leadership della Lega. La sua potrebbe essere stata una mossa per prendere distanza, smarcarsi e distinguere la sua linea. Un’azione che può mettere in un angolo Salvini, che rischia di non dettare più la linea al suo partito. Di fatto, Zaia va per conto suo, senza seguire il leader. Intanto in Veneto sono 17.825 dall’inizio dell’epidemia i casi registrati, 117 in più rispetto a ieri.
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Scendono a 1.156 i ricoverati negli ospedali (-31), e quelli nelle terapie intensive, che sono 114 (-6); 2.559 sono i pazienti dimessi (+51). I morti sono 1.124 in ospedale (+22), su un totale di 1.437. I tamponi eseguiti sono oltre 337 mila, 9.047 in più rispetto a ieri; 7.661 sono le persone poste in isolamento (-225).