Le regioni in attesa della fase 2 hanno preso alcune decisioni autonome che si staccano un po’ dal Dpcm del governo. Prima tra tutti il Veneto con una serie di allentamenti già attivi in questi giorni
Mancano davvero una manciata di giorni all’inizio della fase 2, nel cuore dell’emergenza sanitaria da coronavirus, e l’Italia scalpita per la ripartenza. Molte cose però non sono ancora chiare. Cosa si può fare? E dove?
Domande lecite che sorgono nella mente e nel cuore dei cittadini italiani che non solo hanno dei dubbi sul nuovo Dpcm del Governo ma che entrano in confusione anche per via delle decisioni locali. Sì perché alcune regioni hanno deciso di correre un po’ troppo e di anticipare alcune aperture, soprattutto al Nord.
Poco d’accordo il governo che tramite la voce del ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia ha spiegato che se ci saranno degli sbagli, le regioni se ne assumeranno “la responsabilità dell’aggravamento della condizione sanitaria del proprio territorio”.
Nonostante questo, molti presidenti regionali sono andati avanti per la propria strada e hanno già avviato delle piccole concessioni tra la possibilità di raggiungere le seconde case, andare al mare e ordinare cibo da asporto.
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In attesa della fase 2, i provvedimenti di Zaia
Tra le Regioni del Nord che proseguono con un po’ di fai da te capofila è il Veneto di Luca Zaia. Qui è possibile già in questi giorni acquistare cibo e bevande per asporto. Lo hanno seguito anche Abruzzo, Marche, Toscana e Liguria. Senza negare poi che si sta portando avanti anche “un’idea per la rapertura dei ristoranti” ha anticipato il governatore.
Ma Zaia non si è fermato solo a questo. In attesa della partenza della fase 2 in Veneto è possibile anche raggiungere le seconde case di proprietà che siano nella regione, con spostamenti individuali però o anche le barche ormeggiate fuori del comune di residenza per manutenzione e riparazioni.
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Nulla di deciso ancora ma il governatore leghista non ha escluso la possibilità di adottare un provvedimento per le funzioni religiose. Consentita, inoltre, anche la pesca sportiva, perché equiparabile all’attività motoria sempre nel rispetto del distanziamento sociale e rimanendo nel comune di residenza.
Spostamenti consentiti, infine, anche per la manutenzione dei camper, anche se questi si trovano fuori del comune in cui si vive.