Il ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora, ai microfoni di Omnibus, ha parlato dell’eventuale ripresa del campionato di Serie A, ormai fermo da settimane.
Rimane ancora incerto il futuro della stagione calcistica in Italia. Il campionato, ormai fermo da quasi due mesi a causa dell’emergenza, non è ancora chiaro quando e se possa ripartire per disputare le ultime 12 giornate rimanenti. In merito ha rilasciato nuove dichiarazioni il ministro dello Sport Vincenzo Spadafora intervenuto ai microfoni della trasmissione Omnibus. Spadafora ha spiegato che se non si vogliono avere incertezze sulla situazione basterebbe seguire la linea adottata in Francia ed Olanda, dove si è deciso di fermare definitivamente la stagione.
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Dall’annuncio del Presidente del Consiglio in merito alla Fase 2 dell’emergenza in Italia, durante il quale è stata confermata la possibilità per le società di riprendere gli allenamenti dal 18 maggio, si sono alimentati i dubbi sul destino della Serie A. Ad oggi, con 12 giornate più alcuni recuperi da disputare, non si ha una data certa per ritornare in campo, mentre alcuni campionati come Francia ed Olanda hanno già annunciato la chiusura definitiva della stagione. Sulla ripartenza ha rilasciato nuove dichiarazioni il ministro dello Sport Vincenzo Spadafora, intervistato stamane durante la trasmissione Omnibus in onda su La 7. Spadafora ha spiegato che sono in corso dei contatti tra il comitato tecnico scientifico e la Figc per capire il da farsi. “Capisco -spiega il ministro- che la situazione possa lasciare spazio a dubbi, ma se non si vogliono avere incertezze basterà seguire la linea di Francia e Olanda che hanno fermato il calcio. Io vedo il sentiero per la ripresa della Serie A sempre più stretto“. Secondo il ministro dello Sport, la scelta presa da alcuni Paesi, come la Francia potrebbe spingere l’Italia a seguire quella linea, che a quel punto diventerebbe una linea europea.
“Il calcio -ha proseguito Spadafora- non deve avere esimenti rispetto agli altri sport, però produce un fatturato e paga delle tasse che consentono di pagare un fondo per le altre discipline. Io da ministro dello sport sarei un pazzo a demonizzare il calcio e la Serie A. Non posso dire oggi se a metà giugno possano riprendere i campionati, è un tempo coì lungo che non ci consentono di stabilire una data“. Il titolare del dicastero dello Sport ha, inoltre, spiegato che il proprio dovere è quello di aiutare le società in difficoltà, ma se questo non può essere fatto in sicurezza bisognerà fermare il campionato.
Il ministro ha poi confermato che se la Serie A dovesse riprendere lo farà sicuramente a porte chiuse in modo contenere i rischi durante le gare non solo per i giocatori, ma per gli staff.
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Tra le partite e la ripresa degli allenamenti, sottolinea Spadafora, vi è una sostanziale differenza considerato che nel primo caso le squadre dovranno spostarsi anche da una regione ad un’altra.
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