Il commissario per l’emergenza Angelo Borrelli, capo della Protezione Civile, oggi giovedì 30 aprile, ha comunicato l’ultimo aggiornamento in merito ai numeri dell’epidemia da Covid-19 in Italia.
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Il commissario per l’emergenza Angelo Borrelli ha comunicato l’ultimo aggiornamento sull’epidemia da Covid-19. I casi attualmente positivi sono saliti a 101.751, ossia 3.106 in meno rispetto a ieri. Nelle ultime 24 ore si sono registrati 285 decessi che hanno portato il bilancio totale a 27.967. Salgono anche i pazienti guariti che ad oggi sono 75.945, 4.693 in più rispetto alla giornata di ieri, il numero più alto dall’inizio dell’epidemia. Dall’inizio dell’emergenza i soggetti risultati positivi al coronavirus sono 205.463, con 1.872 casi in più da ieri. Il commissario per l’emergenza ha annunciato che quella di oggi è l’ultima conferenza stampa dell’emergenza.
L’aggiornamento della Protezione Civile: i numeri del Covid-19 in Italia nella giornata di mercoledì 29 aprile
Nella giornata di ieri il Dipartimento della Protezione Civile ha reso noto che i soggetti positivi, erano 104.657, 548 in meno rispetto a martedì. In calo anche i pazienti ricoverati in terapia intensiva 1.795, con un decremento di 68 soggetti. Purtroppo saliti i decessi che ieri hanno raggiunto i 27.682. Erano, invece, 71.252 i pazienti guariti. Infine, il complessivo numero di persone risultate positive al virus dall’inizio dell’emergenza era salito a 203.591.
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Protezione Civile, l’aggiornamento sui numeri del Covid-19 di martedì 28 aprile
Nella giornata di martedì le persone contagiate erano 201.505. Il numero totale dei positivi era di 105.205. Purtroppo cresciuto risultava il numero dei deceduti: raggiunto il bilancio complessivo di 27.359. I pazienti guariti erano in totale 68.941.
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Chi sono i soggetti più a rischio durante Fase 2: lo studio dell’Ospedale San Raffaele
L’Ospedale San Raffaele di Milano è riuscito ad elaborare un quadro di quelli che sarebbero i pazienti maggiormente a rischio durante la Fase 2. In sostanza quelli più esposti ad essere colpiti dalla forma più aggressiva del virus. Una ricerca, i cui risultati sono stati ottenuti sul campo attraverso lo studio dei pazienti ivi ricoverati nel corso dei due mesi di emergenza sanitaria dettata dal Covid-19.
Stando a quanto si legge sul sito istituzionale, i dati raccolti suggerirebbero una necessità di proseguire nel coordinamento tra le strutture locali ed i nosocomi altamente specializzati. Unica soluzione per poter avviare una ripartenza in tutta sicurezza.
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L’analisi sulla curva epidemiologica: buone notizie dall’Iss
“La curva dell’epidemia di Covid19 continua sostanzialmente a decrescere sia nel numero di sintomatici e sia nei casi in tutte le regioni“. Inizia così l’intervento del presidente dell’Iss Silvio Brusaferro nella conferenza stampa di oggi per fare il punto sull’andamento epidemiologico del Covid-19 in Italia. Brusaferro ha poi spiegato che il numero delle regioni dove i casi sono limitati sta aumentando progressivamente, dato che fa ben sperare e che soprattutto da un segnale positivo in merito alle misure adottare per contenere il contagio.
Il presidente dell’Iss ha in seguito aggiunto che l’RT, ossia l’indice di trasmissibilità del virus, in tutte le regioni è sceso sotto l’1, anche questo dato positivo e conseguente alle misure e al rispetto da parte dei cittadini di quest’ultime. “Il numero delle zone rosse – prosegue Brusaferro- si è ridotto rispetto alla scorsa settimana e ad oggi sono 74 i Comuni in 7 diverse regioni. Questa è una delle misure importanti perché testimoniano la capacità a livello locale di individuare i focolai ed intervenire precocemente per limitarne la diffusione”.
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Regione del Sud ignora il Governo: da oggi riaprono al pubblico bar e ristoranti
In aperto contrasto con il dettame statale, a far data da oggi 30 aprile, in Calabria dovrebbero riaprire bar, ristoranti, agriturismi ed attività affini purchè posseggano tavoli all’aperto. Un’ordinanza quella della governatrice Jole Santelli che ha lanciato una bordata al Governo non rimasto a guardare. Il Premier Giuseppe Conte, nel corso del suo intervento alla Camera avrebbe infatti, non facendo esplicito riferimento alla Regione del Sud, corretto precisarlo, che “non ci sarà un piano rimesso alle iniziative improvvide di singoli enti locali, ma basato su rilevazioni scientifiche. Iniziative che comportino misure meno restrittive non sono possibili, perché in contrasto con le norme nazionali: sono illegittime”.
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In rivolta contro la Regione anche alcuni suoi stessi comuni che si riservano di impugnare il provvedimento e che hanno deciso di non applicare le misure in esso previsto. I sindaci di questi ultimi hanno preannunciato che a far fede sarà il Dpcm del 26 aprile.