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10 domande a Maura Iandoli: la sua vita da influencer, conduttrice radiofonica e….mamma

Maura Iandoli, bravissima e bellissima influencer napoletana,  svela alcuni particolari della sua vita. Canto e ballo sono le sue passioni…ma poi è arrivato il mondo social

Un personaggio tutto da scoprire. Maura Iandoli, compagna di Ciro dei The Jackal e mamma di una bellissima bambina, ha rilasciato un’intervista per il nostro magazine. Curiosi di capire e di sapere le abbiamo fatto alcune domande riguardo alla sua esperienza di influencer. Blogger ma non solo, la ragazza è anche una conduttrice radiofonica e da sempre appassionata di canto e ballo. Così disponibile, ci ha raccontato poi quali sono state le tappe più salienti, l’essere mamma e compagna.

 

Maura, Blogger, influencer, conduttrice radiofonica e soprattutto mamma. Raccontaci di te

Ho iniziato da piccola ad avere una passione per la recitazione e il teatro conseguendo i miei studi sia al teatro totò che al teatro delle palme (canto ballo e recitazione), anche se con il ballo non è andata molto bene poiché sono completamente scoordinata, ma questa è un’altra storia. Sin da piccola mi sono sempre interessata alla psicologia, volendo diventare psicologa, ma non ho completato gli studi e quindi, per me, instagram è diventato un mezzo essenziale che unisce tutte queste mie passioni. Cantare, recitare o esprimere quella che è la mia tendenza verso la psicologia, nei limiti del non professionale, attraverso format come la posta del cuore. Amo la solidarietà, la gentilezza, anche se mi ritengo un po’ cinica, ma soprattutto mi piace scrivere, poiché ritengo che sia un modo di raccontarsi; cosa che ho imparato anche grazie all’esperienza radiofonica.

Quando è venuta questa passione? Cosa ami trasmettere a chi ti segue?

Nella vita non mi ritengo un’influencer, ma preferirei essere definita come colei che, tra le tante cose che mi appassionano, veicola messaggi sociali e che combatte per la libertà di espressione. Instagram è un mezzo che mi permette di trasmettere questi messaggi, a volte in modo ironico, a volte in modo più serio. Ma ci sono volte in cui, semplicemente, racconto la mia quotidianità. Per quanto riguarda la passione per la recitazione, credo sia qualcosa di primordiale quasi; ricordo che quand’ero piccola, in famiglia, si giocava molto sulle mie interpretazioni o sulle mie poesie inventate in napoletano. Ad oggi, non ho ancora trovato una dimensione professionale dal punto di vista della recitazione, ma credo di poter avere ancora modo e tempo per potermi esprimere in questo senso.

Chi sono le fashion blogger del momento che ti piacciono?

Quella del fashion non è una categoria che mi appassiona o seguo in modo particolare, ma se dovessi scegliere un profilo instagram dal punto di vista estetico che mi piace molto, è quello di @taylorlashae.

C’è qualcuna da cui hai preso ispirazione?

Amo parDcolarmente @arielle e credo che abbia una forza ironica e di interpretazione dalla quale spero di attingere molto.

Hai fatto anche tanta radio, Che esperienza è stata per te?

Credo che la radio sia stata una delle esperienza più formative nel mio percorso professionale fino ad ora. Ho imparato la responsabilità che può dare un semplice pulsante on/off e la difficoltà di stare in diretta e a contatto con delle persone; siccome attraverso il microfono traspaiono tutti gli stati d’animo come ansia, fastidio, tristezza o felicità, grazie a questo mezzo, ho imparato a dosare la mia impulsività. E poi è stato un modo per conoscere artisti, persone, collaboratori che mi hanno arricchito tantissimo.

Quale è stata l’esperienza più bella ed emozionante che hai avuto in
carriera?
Sicuramente il progetto “influenzer”. Una canzone scritta da Andrea Vigoriti, prodotta da Massimo De Vita, nella quale ho partecipato cantando, ma il bello è venuto dopo perché, se già incidere una canzone che parla di me con la mia voce all’interno era stato emozionante, è stato ancora più bello poter curare la produzione del videoclip,cercando quindi degli sponsor come Lollo Caffè, Casa Infante e Penelope che hanno aiutato alla realizzazione dello stesso. Dal mio punto di vista è stato incredibile riuscire a mettere su un set di professionisti, per la regia di Matteo Florio, in tutte le maestranze di cui necessità una produzione video (fotografia, effetti speciali, trucco, scenografia, comparse), realizzando poi di aver creato un prodotto di tutto rispetto. Sarò sempre grata a chi ha lavorato e collaborato in quel progetto a cui è seguito un evento di lancio con ospiti come Livio Cori, Tommaso Primo e Alessio Gallo. Quella è stata l’esperienza a cui resto particolarmente legata.

Andrea Vigoriti & Maura Iandoli – InfluenZer

Veniamo alla mamma Maura. Nelle istories vediamo sempre la tua piccola, raccontaci il del tuo rapporto con lei e come state vivendo questo momento assurdo?

Anna è arrivata come il sole dopo una tempesta. Credo sia stata la luce che mi ha risvegliato dopo un periodo molto buio, dato dalla perdita di mia madre e più la vedo crescere, più mi rendo conto che abbiamo costruito un legame di intesa. Quindi, per me, farla partecipare alla mia quotidianità su Instagram, è quasi naturale e le persone che mi seguono, sono molto affezionate ad Anna, anche perché fa ridere tantissimo. Questa pandemia è difficile credo per tutti. Forse lei, inconscia del reale problema, la vive con molta pazienza e con la spensieratezza che tutti i bambini hanno. Prendiamo il sole insieme sul balcone, guardiamo i cartoni, giochiamo, disegniamo come credo tutte le famiglie stano facendo in
questo momento così difficile. Devo dire, però, che mi sorprende la sua coscienza nell’ utilizzo di mascherine e futuro vaccino. La sua positività è coinvolgente.

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Veniamo alla Maura compagna. Sei insieme a Ciro Priello dei the Jackal . raccontaci un po’ la vostra storia e cosa ti ha colpito di più di lui?

Io e Ciro ci siamo conosciuti grazie al primo video de Gli Effetti di Gomorra La Serie Sulla Gente. Tramite un complimento (da parte mia e possiamo dunque constatare che ho fatto il primo passo) abbiamo iniziato a parlare moltissimo. Per mesi. E quando finalmente ci siamo visti per la prima volta, ricordo che il mondo è come se si fosse fermato per un attimo ed è stato in quel momento che qualcosa di magico stava accadendo. Da allora è stato come un tornado in velocità, poiché abbiamo iniziato da subito a progettare la vita insieme come se ci conoscessimo da sempre, ma ricordo con molta chiarezza la voglia e l’amore che ci ha spinto a costruire tutto quello che abbiamo adesso, che poi, è il motore che ci spinge giorno dopo giorno. Si può dire che camminiamo insieme. Lui è il mio migliore amico, mi sprona in modi in cui non tutti sono mai riusciti e ci appoggiamo sempre a vicenda rispettandoci e credo che quello che ci lega sia un amore profondo e vero, genuino. Lo amo.

Napoli è la tua città. Descrivila alla tua maniera. Cosa ami e cosa odi di questo straordinario posto.

Beh, io sono nata ai quartieri spagnoli, nel fulcro della Napoli più caratteristica, più problematica, ma anche più bella. Amo le strade di questa città, i paesaggi che D scoppiano davanti agli occhi come se non ci fosse cosa più bella e amo la mentalità, per certi versi, della gente che la popola; perché credo che il napoletano abbia una sorta di sale della vita, una pozione magica che lo rende divertente, umano e risolutivo. Ciò che odio è il pensiero che alcune persone hanno di rassegnazione, per certi versi, che li spinge a credere di non avere possibilità sociali e che quindi perseverano nei soliti errori.

Finita la quarantena, quali sono i tuoi progetti futuri?

Sicuramente vorrei non abbandonare l’idea di ritornare a fare radio. Al momento vi svelo un segreto: sto pensando alla realizzazione di un podcast. Il mio sogno più grande, però, resta quello di scrivere un libro. Ah, il mare. Voglio andare al mare.

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Beatrice Manocchio e Michele D’Agostino

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