La Regione Calabria avrebbe emanato un’ordinanza in contrasto con i dettami del Governo: nella regione meridionale a far data da oggi giovedì 30 aprile riapriranno anche bar e ristoranti.
In aperto contrasto con il dettame statale, a far data da oggi 30 aprile, in Calabria dovrebbero riaprire bar, ristoranti, agriturismi ed attività affini purchè posseggano tavoli all’aperto. Un’ordinanza quella della governatrice Jole Santelli che ha lanciato una bordata al Governo non rimasto a guardare. Il Premier Giuseppe Conte, nel corso del suo intervento alla Camera avrebbe infatti, non facendo esplicito riferimento alla Regione del Sud, corretto precisarlo, che “non ci sarà un piano rimesso alle iniziative improvvide di singoli enti locali, ma basato su rilevazioni scientifiche. Iniziative che comportino misure meno restrittive non sono possibili, perché in contrasto con le norme nazionali: sono illegittime”.
In rivolta contro la Regione anche alcuni suoi stessi comuni che si riservano di impugnare il provvedimento e che hanno deciso di non applicare le misure in esso previsto. I sindaci di questi ultimi hanno preannunciato che a far fede sarà il Dpcm del 26 aprile.
Una notizia che, dunque, sta tenendo banco in queste ore poichè la Regione avrebbe concesso la riapertura di alcune attività, pur non essendo stato alcunchè disposto da parte del Governo.
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Quella che adottata dalla Regione Calabria è una misura inedita per l’intero Paese. Ed infatti, a far data da oggi giovedì 30 aprile la realtà guidata dalla Governatrice di Forza Italia Jole Santelli potrebbe vedere aperture maggiori rispetto a quelle disposte dal Governo. Stando a quanto pubblicato sul sito istituzionale della Regione, sarebbe stata consentita a far data da oggi “la ripresa delle attività di bar, pasticcerie, ristoranti, pizzerie, agriturismo con somministrazione esclusiva attraverso il servizio con tavoli all’aperto“.
Ed infatti, tali attività, secondo quelle che sarebbero le decisioni della Regione, non solo potrebbero effettuare attività d’asporto, ma appunto somministrare cibi e bevande qualora avessero la possibilità di disporre di tavoli all’aperto. Nella nota esplicativa all’ordinanza allegata, altresì si precisa che le suddette attività: “possono essere riattivate presso gli esercizi che rispettano le misure minime ‘anti-contagio’ di cui all’allegato 1 parte integrante alla presente Ordinanza e ferma restando la normativa di settore“. Nell’allegato si leggono le seguenti misure: “sistemazione tavoli a distanza di almeno 1,5/2,00 metri di distanza l’uno dall’altro;
sistemazione delle sedie al tavolo garantendo la distanza da 1,00 a 1,50 metri tra i visi degli occupanti; prenotazione obbligatoria con percorsi predefiniti al fine di garantire la distanza interpersonale di almeno 1 metro ed evitare le code;
misurazione della temperatura corporea per i clienti;
rispetto delle norme igienico-sanitarie nella preparazione, privilegiando l’uso di mascherine per il personale, di occhiali e garantendo il distanziamento minimo;
obbligo di sanificazione dei servizi igienici dopo ogni utilizzo;
disponibilità di prodotti igienizzanti per clienti e personale, in particolare per l’accesso ai
servizi igienici. In caso di utilizzo dovrà essere obbligatorio l’uso di mascherine con
igienizzazione delle mani, prima e dopo averle indossate;
privilegiare i pagamenti elettronici con contactless e barriere nella zona cassa;
utilizzo mascherine per clienti e operatori in fase di ordinazione e servizio;
Sanificazione accurata nel riapparecchiare i tavoli;
vietare l’attività self-service.”
Una decisione che potrebbe trarre origine dal fatto che stando ai dati sull’epidemia la Calabria si attesterebbe fra le ultime regione colpite dal Covid-19 con solo 5 soggetti positivi in più nelle ultime 24 ore ed 86 morti dall’inizio della fase d’emergenza. La Governatrice, si legge nelle precisazioni, avrebbe spiegato che sono misure che nascono da un senso di fiducia, perché i cittadini hanno dimostrato grande rispetto per le regole.
Una misura poco gradita al Governo che replica alla Camera, tramite le parole del Giuseppe Conte, un’arrogazione illegittima da parte degli enti locali quella di adottare provvedimenti meno stringenti rispetto a quelli dello Stato.
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Il provvedimento emanato dalla governatrice calabra cita anche altre aperture a far data da oggi 30 aprile: mercati all’aperto e vendite fuori comune. Ovviamente sempre e solo rispettando le norme base di prevenzione prime fra tutte il distanziamento sociale e l’utilizzo di dispositivi come mascherine e guanti. Sarà consentito, sempre stando a quanto riporta il sito della Regione, anche il commercio di prodotti floreali.
A far data da oggi, sarebbero altresì concessi gli spostamenti all’interno del Comune di residenza o verso altri centri per praticare sport individuali. Si potranno anche raggiungere le imbarcazioni di proprietà per provvedere alla loro manutenzione. In ripresa anche le attività agricole ed i piccoli allevamenti.
Una scelta quella della Regione non gradita neanche da parte di alcuni Comuni che si sono espressi contro l’ordinanza. Il sindaco Mario Talarico, primo cittadino di un paese in provincia di Catanzaro, ha apertamente contestato l’ordinanza ed ha affermato che si atterrà a quanto previsto dal Dpcm. Lo stesso faranno anche altri Comuni che si riservano la facoltà di impugnare l’atto.
Il presidente della Regione Vito Bardi, ha invece disposto che tutti coloro i quali arriveranno da fuori regione dovranno essere sottoposti a tampone e dovrà rispettare un isolamento fiduciario domiciliare di 14 giorni.
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