Il virologo Guido Silvestri, come da giorni, ha commentato ieri l’epidemia da coronavirus in Italia facendo una previsione sull’azzeramento delle terapie intensive.
Il noto scienziato italiano docente di virologia alla Emory University di Atlanta, Guido Silvestri, ha pubblicato sul proprio profilo Facebook nella mattinata di ieri, mercoledì 29 aprile, la consueta “Pillola di ottimismo”. Secondo Silvestri, che ha analizzato l’andamento della curva dei contagi in Italia, il virus sarebbe in ritirata ed i ricoveri dei pazienti in terapia intensiva potrebbero azzerarsi entro la fine del prossimo mese. Il virologo ha inoltre parlato del collegamento che ha generato allarme tra il Covid-19 e la sindrome di Kawasaki, patologia che colpisce i vasi sanguigni dell’organismo.
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Una “Pillola di ottimismo” per cercare di analizzare l’andamento dell’epidemia del coronavirus in Italia. Questa l’iniziativa del virologo, Guido Silvestri, docente della Emory University di Atlanta, che da giorni sul proprio profilo Facebook analizza la situazione di emergenza che sta vivendo il nostro Paese. Nel post pubblicato ieri, mercoledì 29 aprile, Silvestri commentando il nuovo calo dei soggetti positivi al virus e dei pazienti ricoverati nei reparti di terapia intensiva ha affermato: “La ritirata di SARS-CoV-2 in Italia continua costante. La mia proiezione personale è che si arrivi a ZERO ricoveri in terapia intensiva per COVID-19 entro il 31 maggio“. Parole che fanno ben sperare soprattutto in vista dell’entrata in vigore della cosiddetta Fase 2 dell’emergenza che scatterà il prossimo 4 maggio.
Il virologo ha poi parlato del collegamento che ha destato preoccupazione tra il coronavirus e la sindrome di Kawasaki, riscontrata in alcuni bambini che sono risultati positivi al Covid-19. “Non ho motivi – scrive Silvestri- di dubitare di queste segnalazioni, sicuramente interessanti e non sorprendenti considerando le note lesioni vascolari causate da SARS-CoV-2“. Per far chiarezza sul punto, il virologo ha poi fornito alcuni dati in merito affermando che negli Stati Uniti nel 2020 sono stati registrati 3.593 decessi di bambini sotto 1 anno di età, di cui 4 per Covid-19. Sono 701 i bambini con età compresa tra 1 e 4 anni ad aver perso la vita, di cui 2 per il coronavirus e altrettanti su un totale di 1.036 tra i 5 ed i 14 anni. Dunque sono 8, lo 0,15%, i bambini sotto i 15 anni deceduti per il Covid-19 su un totale di 5.330.
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Infine, Silvestri ha analizzato anche la questione delle reinfezioni in Corea affermando che su oltre tre milioni di casi di coronavirus al mondo non ci sia al mondo un solo paziente “che soddisfi questa definizione di re-infezione“.
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