Busta paga vuota per i cassaintegrati alla fine del mese di Aprile. Diverse le problematiche sulla liquidazione di fine Aprile. La situazione in alcune regioni
Molti lavoratori d’Italia sono in attesa della liquidazione dei compensi di Marzo 2020 quando il Paese era in ferma attività. Secondo alcune stime della Cassa Integrazione italiana i tempi non saranno brevi prima di rendere visibile le spettanze economiche sul coonto dei loro assistiti. Un altro mattone, coinvolto dall’impeto del coronavirus è dunque la categoria dei cassaintegrati. Si parla di cifre astronomiche che riguardano il settore delle aziende private e i suoi dipendenti. Gli aventi diritto alle somme economiche sono all’incirca cinque milioni di cittadini a fronte del più del doppio stimato. Un tasso numerico di elevato volume di fronte al quale gli interessati vedranno vuota la loro busta paga.
Ma le previsioni del CigO ordinario sono in stretta relazione con quelle dell’Inps sui possibili se non quasi certi ritardi sull’arrivo delle spettanze. La situazione dipende dal sostegno economico che le Regioni riusciranno a fornire, molte delle quali dichiaratesi ancora non in grado di fissare dei termini precisi perchè in prima linea nel far fronte all’emergenza sanitaria.
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Stando ai dati forniti dall’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale le Regioni che hanno interessato il ritardo del pagamento previsto per i cassaintegrati si trovano in condizioni difficili.
La Sicilia è un esempio a riguardo in quanto sono state presentate più di 1.100 domande e quasi altrettante autorizzate. La ripsota all’erogazione economica ha interessato solo 76 realtà imprenditoriali e dunque circa 180 operai. Un deficit legato al sistema informatico regionale, dimenticato in questo periodo di emergenza sanitaria. Prevista dunque una fase di recupero attraverso un tempo limite stimato di 15 giorni per analizzare le pratiche da inoltrare all’Inps.
Un’altra situazione delicata la sta vivendo la Lombardia vittima numero uno del coronavirus e probabilmente del sistema burocratico in generale. Le domande inoltrate, nonostante l’affluenza delle imprese, sono state circa 8.000. L’approvazione ha riguardato invece soltanto la metà di quelle presentate con 63 dipendenti riconosciuti.
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Ma in questo clima di terrore burocratico ed economico ci sono alcune regioni a cui è stata consegnata la medaglia dei migliori risultati in termini di richiesta all’Inps: Abruzzo, Campania, Calabria, Veneto e Puglia con un 50% di supporto andato a buon fine.
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