Molti pazienti sono stati dimessi perché guariti dal Covid-19, ma quelli con problemi cardiovascolari hanno più possibilità di tornare positivi
Nessuna certezza riguardante il coronavirus. In questi giorni si stanno registrando casi particolari. I pazienti guariti e dimessi dagli ospedali a distanza di qualche settimana sono di nuovo positivi. Alcuni hanno di nuovo la polmonite, altri presentano una forma lieve di virus ed hanno bisogno dell’assistenza a casa attraverso il sistema di telesorveglianza. Secondo le fonti sanitarie, i positivi sono registrati nelle Associazioni sociosanitarie territoriali di Lodi e Cremona, le due province tra le prime a dover far fronte all’emergenza Coronavirus e tra le più colpite. Marco Metra, autore di uno studio pubblicato sull’European Heart Journal ha riferito tale ipotesi all’Ansa. Per la prima volta descrive le caratteristiche cliniche e la prognosi dei pazienti Covid-19 che hanno problemi cardiopatici.
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Molti tornano ad essere positivi
Da quanto è emerso dalle indagini, sembra che le persone che tornano ad essere positivi siano soprattutto quelle con problemi cardiovascolari. Per questi pazienti la mortalità è più che doppia rispetto a quelli senza problemi di cuore (36% contro 15% rispettivamente). “Abbiamo anche visto che, oltre a sepsi e insufficienza respiratoria – spiega Metra – la complicanza più comune per i cardiopatici è caratterizzata dai fenomeni tromboembolici. “Questi dipendono dallo stato infiammatorio causato dall’infezione – prosegue – che va a interessare la parete dei vasi sanguigni (endotelio) e porta ai fenomeni embolici”.
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“La mia idea – sottolinea Metra – è che il cardiopatico abbia già di per sé uno stato infiammatorio di base che lo predispone all’infezione – spiega – e lo predispone a contrarla in forma più grave”. Sottolinea: “servirebbero studi epidemiologici su vasta scala per capire l’entità del fenomeno” Conclude.