La fase 2 inizierà dopo il weekend appena iniziato, lunedì 4 maggio, e il timore che l’allentamento delle misure di contenimento possa determinare una nuova ondata di contagi è molta. Anche la dottoressa Maria Rita Gismondo, virologa dell’Ospedale Sacco di Milano, manifesta apprensione.
L’ipotesi della seconda ondata non è affatto peregrina.
Molti esperti ne hanno parlato e non a caso l’invito alla popolazione è a tenere comportamenti cauti e attenti.
Maria Rita Gismondo, virologa dell’Ospedale Sacco di Milano che alcuni giorni fa aveva già parlato di “più che concreta” possibilità che nella fase 2 si verifichi una seconda ondata di contagi, appare in queste ore, se possibile, meno ottimista nell’intervista rilasciata a Il Fatto Quotidiano: “Abbiamo intrapreso scelte simili a quelle messe in atto in maniera rigida a Wuhan. Forse anche per non correre il rischio, da parte di chi decide, di restare fuori dal coro. Il lockdown si è reso importante, anche a costo di perdite importanti per quanto riguarda l’aspetto economico” e prosegue chiarendo che però la riapertura delle attività congiuntamente alla ripresa delle frequentazioni sociali tra “congiunti” possa far registrare un nuovo aumento della curva dei contagi.
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Nelle parole della virologa si legge più “timore” che positività, in questa fase.
Infatti, sebbene ora le infezioni stiano calando, nel Nord Italia i numeri sono ancora alti e il rischio è legato all’alto tasso di industrializzazione che molto probabilmente è una concausa della diffusione del Covid-19.
Spiega Gismondo: “Nel corso della Fase 2 Coronavirus i contagi potrebbero anche raddoppiare e questo causerebbe la saturazione totale dei posti in terapia intensiva”. Senza contare l’aumento correlato dei decessi. “Poi potrebbe anche non essere più proposto un lockdown. Francamente tutto questo mi rende meno ottimista per la prima volta”.
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