Il Professor Remuzzi, Direttore dell’Istituto Mario Negri, favorevole alla riapertura dell’economia del Paese ma con la consapevolezza dei rischi
Il Professor Remuzzi, Direttore dell’Istituto di richerche farmacologiche Mario Negri, in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera espone i suoi pareri sulla riapertura. Dal prossimo 4 Maggio l’Italia potrà riaprire i battenti, ma il governo deve essere chiaro: “Bisogna dire la verità”. Parole forti quelle del Dottor Remuzzi, assolutamente favorevole alla ripartenza del Paese. Ma la riapertura il prossimo 4 Maggio metterà il popolo di essere esposto comunque ai rischi di una ricaduta. E il governo in tal senso dovrebbe espandere questa considerazione. Non c’è età a cui tener conto, il coronavirus è un nemico che riguarda tutti.
Quindi le strade più affollate saranno sinonimo automatico di nuovi contagi. E non si parla di una comitiva di 10 o 15 persone, ma numeri molto alti. Con la necessità della ripartenza, la responsabilità del contagio viene inevitabilmente riversata sul comportamento dei cittadini. Ora siamo più maturi a gestire la situazione sanitaria, quindi non saranno ammessi alibi. Se si dovesse verificare un contagio, sappiamo come comportarci in merito “altrimenti a Giugno rischieremo un’altra ricaduta” – conclude Remuzzi.
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Parla Remuzzi: l’importanza del personale medico
Il governo prende in considerazioni diversi punti di vita su una possibile ricaduta nei prossimi mesi. Il piano prevede quasi un centinaio di possibili casi, messi al vaglio con una stima di 151.000 ricoveri in terapia intensiva. Gli organi politici dovranno essere pronti ad ottemperare al problema considerando questi numeri. Dati in forte contrapposizione per il Professor Remuzzi, ma ci sarà tempo per parlarne. Il Direttore del campo di ricerca biologico fa una previsione allo stremo dell’ipotesi più negativa. Cioè quella che presumibilmente vedrà un numero importante di contagiati.
Analizzando la situazione anche da questo punto di vista, Remuzzi ha in mente un piano medico che prevede la possibilità di proteggere gli organi sanitari e i dottori di medicina generale per un altro paio di anni. L’importanza di preservare il loro stato di salute è sinonimo di efficienza maggiore all’interno dei nosocomi.
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Sarà indispensabile aumentare le richieste di dispositivi anti-contagio per sedare l’affollamento dei pazienti in ospedale e dare loro la possibilità di una cura presso il proprio domicilio.