«La gente di Bergamo e Brescia che non c’è più, se potesse parlare ci direbbe di riaprire», aveva detto Renzi al Senato a Conte
«La gente di Bergamo e Brescia che non c’è più, se potesse parlare ci direbbe di riaprire», aveva detto Renzi al Senato riferendosi a Giuseppe Conte, durante l’informativa di quest’ultimo. La frase ha fatto scatenare la reazione di opinione pubblica e mondo politico. Una condanna unanime alla frase a dir poco infelice dell‘ex rottamatore. Ha parlato di “frase fuori luogo” e “uscita infelice” il sindaco di Bergamo Gori. “Silenzio e rispetto” chiede il viceministro all’economia Misiani del Pd. Durissimo il commento di Guia Termini del Movimento Cinquestelle: “Renzi, i morti di Bergamo se potessero parlare non so cosa direbbero, ma da bergamasca credo che almeno qualcuno di loro ti direbbe quanto fai schifo”.
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Renzi e i morti di Bergamo e Brescia, le reazioni
E’ arrivato anche il messaggio delle Sardine in merito alla frase infelice del toscano: “Senatore Renzi, i morti non parlano, non tolga a loro e ai loro parenti la dignità che meritano», hanno scritto su Twitter. Una situazione che da Forza Italia, da parte di Fontana, sintetizzano in un regolamento di conti interno alla maggioranza che ha usato i morti di Bergamo e Brescia. Se il tentativo del toscano è stato quello di cercare ancora una volta di avere un ruolo importante dall’uscita dal Pd, il risultato è stato terribile.
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I sondaggi lo danno al 3 o al massimo 4%, può finire fuori dalle camere alle prossime elezioni politiche in maniera piuttosto probabile. Così, l’ex premier che voleva rottamare l’Italia cerca in tutti i modi riparazioni varie per evitare la sua rottamazione politica.