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Interviste

10 domande a Francesco Bertoli: “La musica è la costante della mia vita”

10 domande a Francesco Bertoli: “La musica è la costante della mia vita”

Francesco Bertoli

Francesco Bertoli, classe 1996, è stato uno dei protagonisti indiscussi di quest’ultima edizione di Amici. Occhi azzurri ghiaccio ma con un cuore d’oro, ha passo dopo passo conquistato il pubblico con il suo talento canoro e la sua gentilezza d’altri tempi. Il suo percorso ad Amici è stato un’altalena di emozioni, divertente ma spesso anche faticoso e complicato. Questo programma gli ha permesso di prendersi un po’ di soddisfazioni e di tornare a casa orgoglioso di se stesso. Lo abbiamo raggiunto telefonicamente e lui è stato così gentile da concederci un’intervista e fare quattro chiacchiere insieme.

 

Ciao Francesco, lieti di accoglierti su YesLife. Ti abbiamo visto recentemente nella scuola di Amici, ma in verità il tuo percorso musicale è iniziato tanto tempo fa. Avevi solo sei anni quando hai cominciato a studiare canto. Eri davvero piccolissimo, che ricordi hai di quel periodo?”

Quando avevo sei anni ho cominciato a cantare in un coro di voci bianche e mi ricordo che il maestro ci faceva mettere sempre le mani dietro la schiena. Dovevamo essere in fila, tutti puliti, tutti ordinati. Questa è una cosa che mi è rimasta. Anche adesso io tengo sempre le mani dietro la schiena perché durante quegli anni lui ce le faceva sempre tenere così“.

 

Amici è stato il tuo trampolino di lancio, la vetrina che ti ha permesso di farti vedere e conoscere. C’è stato un momento particolare in cui è scattata in te la voglia di provarci, o hai sempre saputo cosa volevi fare da grande?

La musica è sempre stata parte della mia vita. È stata una costante, quando poi ho cominciato a suonare con la mia band i “Jarvis” ho capito che volevo farlo un po’ più seriamente. Poi dopo ho intrapreso la carriera da solista.”

 

Ad Amici hai dato esempio di grande umiltà, sei sempre stato educato e hai accettato ogni tipo di critica che ti veniva fatta. Purtroppo le persone tendono a confondere l’educazione e la timidezza con “l’essere senza carattere”. C’è qualcosa che ti hanno detto in particolare che ti ha ferito?

Sono esattamente d’accordo con te. Infatti mi è dispiaciuto quando mi è stato detto che non ho carattere, o cose di questo tipo, perché secondo me essere gentili non è una debolezza. Anzi. Io credo sia una forza. Mi dispiace perché dovrebbe passare questo messaggio, non altro.”

“Questa esperienza da questo punto di vista non ti ha cambiato…”

Assolutamente. Questa esperienza mi ha insegnato che bisogna essere se stessi e fregarsene dei giudizi degli altri.”

 

Francesco Bertoli

“Maria De Filippi, durante il pomeridiano, era solita darti dei consigli. È riuscita a lasciarti qualche insegnamento?”

Sì, lei mi ha sempre consigliato di lasciarmi andare. Di non pensare al giudizio altrui, perché se ci mettiamo a leggere i commenti e tutte quelle cose lì ci facciamo il fegato amaro e non si vive bene. Mi ha insegnato questa cosa qua. Credo che sia una cosa che ho superato in parte, perché per il resto è un po’ il mio carattere, io sono un po’ riservato. Può migliorare, ma sono fatto così.”

 

“Mc Donald’s è il brano con cui ti sei presentato al pubblico il giorno in cui sei entrato nel programma. Che storia ha questa canzone?”

“Assolutamente! Questa canzone parla di una storia vera. Parla di un mio amico che ho in comune con l’autore che ha scritto il brano, Manuel Finotti. Lui aveva una storia con questa ragazza che lo lasciava sempre al Mc Donald’s! Lei lo faceva aspettare per ore, lui la chiamava e lei non rispondeva, c’era sempre la segreteria. Quindi ordinava una coca cola e la aspettava, mentre lei era fuori con le amiche. C’era questo rapporto di tira e molla tra di loro che è durato nel tempo.”

 

“Hai raccontato di non aver avuto un’infanzia e un’adolescenza facile, per anni la vita non è stata proprio generosa con te. Poi è arrivato Amici, il pubblico che canta le tue canzoni, i primi successi. Cosa ha provato Francesco quando ha visto per la prima volta la copertina di Carpe Diem? Senti di aver riscattato finalmente la tua vita?”

“Credo di essermi preso delle grandi soddisfazioni. Io per carattere sono uno che si entusiasma ma rimane con i piedi per terra. Guardo sempre avanti e dico “ok, adesso da che parte devo andare?”. Quindi sì, mi sono preso le mie soddisfazioni ma guardo anche la strada.”

Com’è nato questo album?

È nato quando ho incontrato il mio produttore. Ci siamo messi a lavorare ad un album, poi ho cominciato a collaborare con vari autori tra cui Virginio, Giordana, Manuel e Laura, poi le canzoni sono arrivate una dopo l’altra.”

 

Carpe Diem” è un album dinamico, c’è la ballad, la canzone estiva, quella più profonda. A tal proposito, quella che mi ha colpito particolarmente è Buio Pesto. Canzone autobiografica dove tratti il tema del bullismo, purtroppo troppo spesso sottovalutato. La voglia di restare a casa, non andare a scuola, non vedere i propri compagni, di chiudersi in se stessi. Sei riuscito a venire fuori da quel buio pesto? E c’è un consiglio che vorresti dare ai ragazzi che ci sono ancora dentro?

Credo di essere riuscito a capire che bisogna circondarsi di persone che ci accettano per come siamo, quella è l’unica soluzione. Perché ci sarà sempre qualcuno che non ti apprezzerà, che penserà che sei debole perché sei diverso. Per me la soluzione è stata questa e lo è tutt’ora, la soluzione che mi fa vedere in mezzo al buio. Con questo brano lancio il messaggio che non è una cosa che passa, ma è una cicatrice che uno si porta nel tempo. Non è una cosa da ragazzini.”

 

Nel tuo nuovo singolo “La Mia Città” ricordi la strada fatta di domenica e le serate passate con gli amici. Una nostalgia del tutto attuale per il periodo storico che stiamo vivendo. Come stai passando questa quarantena?

Io sono fortunato che sono nella campagna romana. Purtroppo non sono riuscito a tornare a casa e vedere la mia famiglia che non vedo da dicembre e che mi manca molto. Però sono qua, canto, scrivo e suono dalla mattina alla sera. Ho un bel giardino, quando ci sono giornate come queste posso prendere anche un po’ di sole.

Amici, il primo album, hai realizzato un po’ di sogni in questo periodo. Avrai tanti altri sogni nel cassetto, qual è il prossimo che vorresti realizzare?

Io ho tantissimi, troppi sogni. Tantissimi. Per me la vita è troppo breve per tutto quello che voglio fare. Io sono uno che ogni giorno inizia nuove cose e vuole fare progetti nuovi. Il prossimo, il primo obiettivo per me è suonare davanti alle persone che apprezzano la mia musica. Situazione permettendo, non vedo l’ora!”

 

 

Antonella Panza

Francesco Bertoli

 

 

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