Secondo un report della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro, i lavoratori che beneficeranno della cassa integrazione per via dell’emergenza Covid-19 avranno una perdita in busta paga. Si calcola una decurtazione complessiva mensile di 3,5 miliardi.
Da domani inizia la Fase 2 dell’emergenza coronavirus in Italia, quella che il Governo ha definito come la “fase di convivenza con il virus“. Da domani, dunque, alcune attività riapriranno dopo un periodo di stop di quasi due mesi che ha portato un gravissimo danno all’economia ed ai lavoratori. Tra questi anche quelli che beneficeranno della cassa integrazione ordinaria e straordinaria per via dell’emergenza e che troveranno una brutta sorpresa in busta paga. Secondo un recente report della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro, questi lavoratori avranno una perdita di circa 472 euro nella busta paga.
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Emergenza coronavirus, perdita in busta paga per i lavoratori in cassa integrazione: una perdita media del 36% a livello nazionale
La Fondazione Studi Consulenti del Lavoro ha pubblicato sul proprio sito un report “Cassa integrazione: quanto ci rimettono i lavoratori“. Secondo questa analisi, i lavoratori che beneficeranno della cassa integrazione, ordinaria e straordinaria per l’emergenza Covid-19 in Italia, avranno una perdita in busta paga di circa 472 euro. Una vera e propria batosta, considerato anche il periodo d’emergenza che, secondo lo studio, che tende a salire più è alta la retribuzione del contribuente in questione. Si calcola che tale perdita varierà dal 25% in media per le professioni non qualificate sino al 45% per quelle scientifiche e di elevata specializzazione.
Nel dettaglio, come riportato sul sito della Fondazione, in busta paga si parla di una decurtazione media a livello nazionale che si aggira intorno al 36%, che varia dal 37% al Nord (una perdita stimata intorno ai 512 euro) al 36% nel Centro Italia (circa 469 euro) sino al 33% al Sud (poco meno di 396 euro). Ad essere interessati saranno, secondo i dati Inps resi noti il 27 aprile, circa 7,3 milioni di italiani. “Si tratta – si legge nel documento della Fondazione- di una decurtazione che interesserà tutti, anche i redditi da lavoro già bassi, a cui saranno chiesti ulteriori sacrifici e che prevedibilmente non avranno neanche dei risparmi sufficienti per sopperire alle mancate entrate“.
Nonostante l’impegno dello Stato per fronteggiare l’emergenza con una spesa di quasi 6,2 miliardi di euro, a queste categorie di lavoratori mancheranno un totale di circa 3,5 miliardi al mese, una vera “batosta” come l’hanno definita gli esperti.
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Cifre, dunque, quelle calcolate dagli esperti della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro che evidenziano i danni economici provocati dal coronavirus nel nostro Paese.