Il segretario di Stato statunitense, Mike Pompeo, è tornato ad accusare la Cina sul fatto di aver fabbricato in laboratorio il Covid-19.
A poche ore dalle parole di Donald Trump, presidente degli Stati Uniti d’America, il segretario di Stato USA Mike Pompeo torna ad attaccare la Cina accusandola di aver fabbricato artificialmente il Covid-19, responsabile della pandemia in atto. In un’intervista alla ABC, Pompeo ha dichiarato: “Ci sono numerose prove sul fatto che il coronavirus arrivi dal laboratorio di virologia di Wuhan”, citando così la grande città della Cina dove per è stato identificato il Coronavirus per la prima volta. La teoria del virus sviluppato in laboratorio era già stata smentita a metà marzo da uno studio pubblicato dalla rivista scientifica Nature Medicine in cui viene dimostrata l’origine del tutto naturale del Covid-19.
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Mike Pompeo: “Uno sforzo di disinformazione comunista”
Il segretario statunitense ha poi continuato: “La Cina ha fatto tutto quello che ha potuto per assicurarsi che il mondo non sapesse in modo tempestivo del coronavirus. È stato un classico sforzo di disinformazione comunista”.
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Lo stesso Pompeo, a metà aprile, aveva fatto notare che “l’istituto di virologia di Wuhan è solo a qualche chilometro di distanza dal mercato all’aperto” da cui sarebbe partito il virus e che per questo motivo gli Stati Uniti stanno conducendo “un’inchiesta completa su come questo virus si sia propagato”.