Una ragazza distrutta a livello psicologico dalla campagna di odio dell’ex fidanzato, ha tentato il suicidio. Il ragazzo è stato condannato a 16 mesi di carcere.
Scott Swinscoe, 27 anni, è stato condannato a 16 mesi di carcere per aver aggredito l’ex fidanzata sia fisicamente che verbalmente, portandola a una crisi psicologica. I due ex fidanzati hanno avuto una storia durata 4 anni, durante la quale Scott ha manifestato spesso di essere violento: era troppo spesso geloso e la gelosia lo portava a distruggere oggetti e aggredire verbalmente e fisicamente la ragazza. Stanca di quegli atteggiamenti, la sua ex fidanzata (il cui nome è stato comunicato per privacy) ha deciso di denunciarlo alla polizia. In seguito alla denuncia ha ottenuto un’ordinanza restrittiva e pensava in questo modo di aver messo fine alla relazione, che stava distruggendo la sua vita e quella del figlio, avuto da una relazione precedente.
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Sentendosi perseguitata, la ragazza ha tentato il suicidio
Come primo gesto di ritorsione verso colei che aveva voluto concludere così drasticamente la loro relazione, Scott ha cominciato a spargere la voce che la ragazza era stata violentata quando era adolescente dal padre. L’uomo si era suicidato lasciando orfana la famiglia quando lei era ancora nel pieno dell’età adolescenziale. Il motivo del tragico gesto del padre però non avevano nulla a che vedere con alcuna violenza sessuale verso la propria figlia. Non contento così il 27 enne ha iniziato a spargere anche la voce di presunti atteggiamenti molesti dell’ex nei confronti dei suoi colleghi di lavoro. Le voci messe in giro da Scott Swinscoe sono costate alla sua ex il posto di lavoro e a quel punto, lei, sentendosi perseguitata, ha tentato il suicidio.
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Dopo un anno dai fatti, adesso finalmente potrà dirsi libera dalle attenzioni pericolose, morbose e malate del suo ex fidanzato, che è stato condannato per i reati che ha commesso.
