I dati sulla situazione mortalità Italia dopo quasi tre mesi di epidemia. Il nostro Paese ha subito uno sconquassamento senza precedenti.
L’epidemia in corso da quasi tre mesi ha alterato l’incidenza della mortalità in Italia. Ma non lo ha fatto in tutto il territorio, bensì soltanto in alcune zone. Rispetto a marzo del 2019 le statistiche sono praticamente raddoppiate.
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Tutto a causa dell’elevatissima incidenza che il virus ha avuto soprattutto nelle prime settimane di diffusione, quando ha fatto vittime a non finire prima che la situazione raggiungesse un livellamento come sta capitando oggi. L’aumento è del 49,4% rispetto all’anno scorso, ma a macchia di leopardo. Infatti a Bergamo e provincia il tasso di mortalità è schizzato addirittura del 568%. Proprio quella è la zona più colpita in assoluto dalla pandemia. Invece a Roma e provincia i decessi sono addirittura calati del 9,4%, sempre rispetto ad un anno fa.
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Mortalità Italia, il nostro è il secondo paese con più vittime per via del virus
Lo rende noto l’Istat, analizzando i dati forniti dalla Protezione Civile. Nel nostro Paese i decessi da Coronavirus sono quasi 27mila. Si tratta di uno dei numeri più elevati al mondo. Peggio di noi hanno fatto soltanto gli Stati Uniti con 68.286 morti, poi molto vicini ci sono Regno Unito e Spagna. Ma gli esperti riferiscono di un rapporto di 10:1 tra le vittime da Covid-19 rimaste ‘emerse’ e quelle conteggiate ufficialmente. Infatti chi non è stato sottoposto a test del tampone non è stato conteggiato.
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Così come chi non ha potuto ricevere ricovero od adeguata assistenza perché magari mancavano posti letto disponibili. L’Istat comunica che, tra 1° marzo e 4 aprile 2020 sono avvenuti 78.757 decessi. La media degli anni tra 2015 e 2019 era invece di 57.882. L’aumento calcolato è pari ad un +36%. Gli esperti sono concordi sulla necessità di dovere tenere traccia di chi morirà di Coronavirus nella Fase 2.
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Questo darà un quadro il più fedele possibile di quello che è l’andamento dell’epidemia in Italia.