Bonus 600, pronti i controlli sui bonus erogati. C’è chi non doveva riceverlo. In tal caso, necessaria la restituzione all’Inps
Bonus 600, pronti i controlli sui bonus erogati. C’è chi non doveva riceverlo. L’erogazione è avvenuta anche con una certa fretta e con ritmi e una mole di lavoro ai quali gli uffici dell’Inps non erano preparati. Sono state lavorate circa 10 milioni di pratiche che solitamente si lavorano in cinque anni. Gli uffici, insomma, non sono stati tarati per un emergenza del genere ed ecco che potrebbero esserci stati degli errori. Per questo motivo, controlli successivi potrebbero comportare l’obbligo per i beneficiari irregolari di restituire quanto ricevuto. Intanto, l’Inps ha provveduto a comunicare i numeri del bonus, in attesa del decreto maggio in riferimento all’assegno di aprile.
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Bonus 600, le domande e l’incremento
L’ente previdenziale ha ricevuto 4.772.178 domande, di cui ne sono state accolte 3.668.968. Al giorno 3 maggio scorso risultavano pagati 3.427.837 bonus, mentre oltre 1,1 milioni di domande non sono state accolte. L’Inps ha spiegato infatti che 225 mila di queste presentavano un Iban errato. Inoltre circa 300 mila sono state respinte per cumulo con pensiono o reddito di cittadinanza già in pagamento 630.000 circa, invece, avevano requisiti che non hanno superato i controlli. Ci sono poi pratiche residuali ancora in stato di verifica/correzione per la categoria sbagliata dell’utente in fase di domanda.
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Intanto il bonus dovrebbe essere confermato a 600 euro per il mese di aprile, mentre quello relativo a maggio dovrebbe avere un aumento a 1000 euro. Tuttavia, la platea dovrebbe essere più ristretta. Si parla di partite Iva che siano in grado di certificare una perdita del 30% del reddito rispetto all’anno precedente.