Covid-19, nel 73% dei guariti il virus resta nelle feci

I guariti dal coronavirus potrebbero ancora infettare: secondo lo studio nel 73% dei negativizzati il virus è presente nelle feci.

rischio tubercolosi
ospedale (Getty Images)

Il covid-19 ha messo in ginocchio il mondo intero: i casi positivi continuano ad aumentare così come i decessi. La cosa più allarmante del nuovo coronavirus è stata la sua facilità di contagio: rispetto alla Sars, ad esempio, i pazienti covid-19 sono nettamente di più. Altamedica Medical Center di Roma, come se non bastasse, ha dimostrato che chi è guarito potrebbe essere ancora in grado di infettare. Il piccolo studio ha dimostrato che nel 73% dei negativizzati il virus è ancora presente nelle feci.

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Covid-19, lo studio di Altamedica Medical Center

CoVID-19 VACCINO
Test di laboratorio (pixabay)

Secondo alcuni studi, il covid-19 non si trasmette solo per le vie respiratorie ma anche attraverso le feci. Altamedica ha condotto uno studio in cui ha scoperto che mentre il virus nel tratto respiratorio tende a scomparire piuttosto presto, nel 73% dei casi dopo più di due settimane il virus permane nelle feci. Nel 40% dei negativizzati del campione, invece, il virus è stato riscontrato nelle feci fino a 40 giorni dopo. “Infezioni come queste sono definite a trasmissione oro-fecale, il virus alberga nella bocca e nell’intestino e il contagio avviene attraverso entrambe le vie”, ha spiegato il direttore del Gruppo Altamedica Claudio Giorlandino.

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L’esperto ha svelato che, stando ai dati, per ottenere il patentino di immunit completa servirà la duplice condizione di presenza di anticorpi di classe G e assenza di virus nelle feci.

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