Il caso dell’Austria potrebbe fornire una risposta in merito all’utilità di rendere le mascherine obbligatorie: al momento in Italia a far fede è l’ultimo Dpcm del Governo e le ordinanze delle Regioni.
In Austria sembrerebbe che i casi di contagio si siano ridotti drasticamente a seguito della decisione assunta dalle autorità di imporre l’uso della mascherina ai cittadini. Una soluzione che pare essere stata recepita dall’ultimo Dpcm, ma che ha visto una maggiore considerazione a livello regionale. In Italia, dunque, quando è che va indossata la mascherina? Si proceda con ordine.
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Mascherine obbligatorie: in Austria hanno contenuto l’epidemia
In Austria, stando agli ultimi dati, pare che dopo la decisione del Governo di rendere obbligatorio l’utilizzo di mascherine i contagi abbiano subito un considerevole arresto. Tant’è che da 90 si sarebbe passati a 10 nuovi casi per milione di abitanti. Già a far data dal 6 aprile, riporta la redazione di Money.it, infatti ne era stato imposto l’utilizzo.
Una scelta adottata anche da Repubblica Ceca e Slovacchia che avrebbe permesso, seguendo le linee del Giappone e della Corea del Sud, di limitare i contagi e la letalità del coronavirus. Nei due Paesi dell’Est, infatti si sarebbero registrate pochissime morti, mentre dove le indicazioni sull’impiego delle mascherine sarebbero state discontinue e frammentarie, invece, i casi sarebbero cresciuti esponenzialmente.
Al momento stando a quanto riporta la redazione di Money.it in Austria vige solo il distanziamento sociale e l’uso dei dispositivi protettivi. Nel Paese tutte le attività sarebbero aperte.
In merito all’utilizzo obbligatorio della mascherina in Italia, invece, vi sono state numerose incertezze. Qual è l’attuale situazione?
Italia, l’uso della mascherina è obbligatorio oppure no?
In una nota del Ministero della salute del 25 febbraio si leggeva che l’impiego dei dispositivi di protezione era consigliato quando si sospettasse di aver contratto il nuovo coronavirus o in presenza di sintomi quali tosse o starnuti. O ancora quando ci si prendeva cura di un soggetto probabilmente positivo.
Il ministero specificava che l’uso della mascherina aiutava a limitare i contagi, ma se e solo se in in combinato con misure di igiene respiratoria e delle mani. Nella nota altresì si leggeva che la mascherina non era necessaria per la popolazione generale in assenza di sintomi di malattie respiratorie.
Un indirizzo, considerato che il momento di pubblicazione corrisponde ai primi giorni in cui il Paese si è trovato dinnanzi al virus, è andato mutando nel tempo. Ed infatti numerosi hanno iniziato poi a divenire gli inviti di utilizzare la mascherina. Tanto che le parole del Commissario della Protezione Civile fecero scalpore allorquando quest’ultimo affermò di non indossarla poiché rispettava tutte le altre norme di prevenzione come il distanziamento sociale.
Altro momento cruciale in merito all’utilizzo di una “barriera” che coprisse le vie respiratorie giunse con una decisione del Governatore della Lombardia. Attilio Fontana annunciò un’ordinanza con la quale nel suo territorio l’utilizzo sarebbe stato obbligatorio.
Ma ad oggi qual è la situazione in Italia in merito all’obbligatorietà della mascherina?
Stando a quanto riportato dall’articolo 3 del dpcm attualmente vigente “ai fini del contenimento della diffusione del virus COVID-19, è fatto obbligo sull’intero territorio nazionale di usare protezioni delle vie respiratorie nei luoghi chiusi accessibili al pubblico, inclusi i mezzi di trasporto e comunque in tutte le occasioni in cui non sia possibile garantire continuativamente il mantenimento della distanza di sicurezza”. Quindi l’obbligo c’è e sussiste in tutti i luoghi chiusi e dove non è possibile mantenere il distanziamento sociale.
A ciò si aggiunge che alcune Regioni ha assunto decisioni più stringenti. Toscana, Lombardia, Friuli-Venezia Giulia, Calabria e la Provincia autonoma di Bolzano, riporta la redazione di Sky Tg24 hanno disposto l’obbligo di coprire naso e bocca ogni qualvolta si lascia la propria abitazione.
Anche i più piccoli dovrebbe indossarla, ma solo coloro i quali hanno compiuto i 6 anni. Per loro esistono dei dispositivi appositi, colorati e con disegni che rendono meno pesante la circostanza.
Ad essere esonerati, invece, sempre in forza dell’ultimo Dpcm i soggetti che presentano delle forme di disabilità. Nello specifico quelle che non farebbero tollerare l’utilizzo di una barriera sulle vie respiratorie.
Il prezzo delle mascherine è stato calmierato dal Governo. Quest’ultimo ne ha imposto la vendita a massimo 0,50 centesimi. Decisione atta ad escludere ogni possibilità di speculazione.
La posizione dell’Oms
L’organizzazione mondiale della sanità consiglia l’utilizzo della mascherina, in linea con quanto riportò il Ministero della Salute Italiana il 25 febbraio proprio seguendo il suo consiglio, in presenza di un sospetto sulla contrazione del virus, nonché quando si assiste qualcuno di potenzialmente infetto.
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Ovviamente, però, da sola non basta: la sua azione è efficace se e soltanto se accompagnata da altre norme di prevenzione come il distanziamento sociale e l’igiene costante. A tal proposito l’Oms parla di igienizzanti per le mani e di guanti.
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