Secondo una recente ricerca il numero dei cicloni diminuirà, purtroppo ad aumentare sarà la loro potenza e la loro capacità distruttiva.
Da un recente studio dell’Amministrazione nazionale statunitense oceanica ed atmosferica (NOAA) sarebbe emerso che i cambiamenti climatici ridurranno drasticamente il numero dei cicloni tropicali. Tuttavia, la loro potenza distruttiva aumenterà esponenzialmente.
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Lo studio condotto dal NOAA ha preso in considerazione dei dati sui cicloni ricompresi in un lasso di tempo abbastanza dilatato ossia dal 1980 al 2018. Attraverso la ricerca si è scoperto che il numero di questi fenomeni non è mai considerevolmente mutato nel tempo mantenendosi in una quota stabile. Sarebbero sempre in media, riporta la redazione di Rinnovabili.it citando lo studio, 86 all’anno.
A mutare, invece, sarebbero state le aree in cui si sarebbero registrati. Pian piano dall’Oceano Indiano meridionale, dal Pacifico nord-occidentale e dal Mar dei Coralli, sarebbero migrati verso il Mar Arabico, il Pacifico centrale, ed il settore Nord Atlantico. Lo scopo dello studio era proprio comprendere il motivo di tale spostamento e se il cambiamento climatico avesse ricoperto un ruolo in tale mutazione.
Stando a quanto riferisce la redazione di Rinnovabili.it, Hiroyuki Murakami, autore principale della ricerca, avrebbe fornito risposta affermativa. Ed infatti, commentando i risultati dello studio avrebbe dichiarato che la variabilità naturale non può essere l’unico fattore alla base di questo stravolgimento.
Lo studio pubblicato nei Proceedings of National Academy of Science, parla di ben tre fattori che avrebbero condotto alla “migrazione dei cicloni”: gas serra, aerosol artificiali ed eruzioni vulcaniche.
I primi surriscalderebbero l’aria e quindi tenderebbero a ridurre al minimo le possibilità che si sviluppino cicloni. Quanto agli aerosol artificiali, invece, creerebbero una copertura delle nuvole che mantenendo la luce solare lontana dalla terra, raffredderebbero sia l’atmosfera che le acque del Pianeta. Le eruzioni vulcaniche, in ultimo, determinerebbero lo spostamento dei cicloni.
Hiroyuki Murakami ha affermato che verso la fine del XXI secolo diminuirà il numero dei cicloni tropicali a causa dell’effetto dei gas serra, determinando un abbassamento della media a circa 69 all’anno. Tuttavia al contempo molti di questi cicloni avranno una potenza distruttiva maggiore di quelli passati. Ciò a causa della variazione di temperatura delle acque.
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L’autore, riporta Rinnovabili.it, spera che alla luce delle recenti ricerche nelle agende dei Governi si facciano sempre più presenti tematiche ambientali. Solo così sarà possibile salvare vite e preservare le opere umane.
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