Serie A, da uno dei calciatori si leva una voce contro la ripartenza del campionato: l’appello al mondo del calcio, presa di posizione netta
Il mondo del calcio prova a ripartire, per ritornare ad una parziale normalità. Si attendono decisioni ufficiali da parte del Governo e della nostra Federcalcio, mentre altrove, in Germania, le squadre torneranno in campo già il 15 maggio. La ripartenza della Bundesliga è un buon segnale in vista di un completamento della stagione agonistica, ma all’interno del nostro campionato il fronte non è compatto.
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Daniele Gastaldello, giocatore e capitano del Brescia, in una intervista a ‘Repubblica’ ha esternato le sue sensazioni negative relativamente ad un ritorno in campo. La squadra lombarda avverte sicuramente il peso del tributo di morti pagato al coronavirus dalla città e dalla provincia e il calciatore non usa mezzi termini: “Se mi chiedono di tornare a giocare, io dico di no. Non ci sono i presupposti, non ci sentiamo sicuri. Concentrare dodici partite in un mese e mezzo è rischioso per la nostra incolumità. Tornare a giocare con il rischio di farci male, non vale la pena”.
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Ma Gastaldello va oltre: “Non c’è ancora un protocollo e siamo tutti esposti. Giocatori, magazzinieri, staff, siamo tutti inevitabilmente a contatto. E un ritiro per due mesi non è pensabile. Siamo esseri umani prima che giocatori e abbiamo delle famiglie”. Una posizione che chiarisce il sentimento della squadra bresciana, con il presidente Cellino che si era già opposto alla ripartenza.
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