Il consiglio provinciale di Bolzano nella notte ha deliberato che da domani riapriranno i negozi, mentre da lunedì parrucchieri, bar, ristoranti e musei: accelerata alla Fase 2.
Il consiglio provinciale di Bolzano, in seduta notturna, ha deciso che da domani riapriranno i negozi, mentre da lunedì parrucchieri, bar, ristoranti e musei. A darne comunicazione, stando a quanto riporta l’Ansa, il governatore Arno Kompatscher. Un’altra stoccata al Governo dopo quella messa a segno dalla Presidente della Calabria Jole Santelli.
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L’Italia è giunta al limite di massima sopportazione, le Regioni sono insofferenti e quelle con pochi contagi chiedono una riapertura anticipata delle attività produttive che per ora erano ancora assoggettate ad uno stop. In un clima di totale insoddisfazione sono numerosi i Governatori che hanno annunciato misure che avrebbero accelerato la fase 2: c’è chi come Fontana spiega che bisogna prima però guardare i dati e chi come Jole Santelli che, attraverso un’ordinanza molto discussa, ha preso decisioni importanti.
Sulla scia della Calabria si è inserita anche la provincia autonoma di Bolzano che nel corso di questa notte ha deliberato una riapertura anticipata. Quanto stabilito verrà pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione, sicchè da quel momento potranno considerarsi in vigore le misure.
Una riapertura sì, ma nel rispetto delle norme di sicurezza come divieto di assembramento e distanziamento sociale di almeno due metri. Da domani sarà consentita l’apertura di attività produttive industriali, artigianali e commerciali. Da lunedì 11 maggio, invece, ristoranti, attività artistiche e culturali compresi musei, biblioteche e centri giovani.
A far data da lunedì 25 maggio, invece, riapriranno tutte le strutture ricettive e gli impianti a fune, riporta l’Ansa. Importante novità riguarda anche la riapertura dei servizi di assistenza all’infanzia i quali riprenderanno il 18 maggio, ma con la massima cautela.
Quanto approvato dal Consiglio sulla Fase 2 riguarda solo settori che sarebbero assoggettati alla sua esclusiva competenza in virtù di Provincia autonoma. Per quanto riguarda le competenze dello Stato (tipo quelle riguardanti le scuole) nulla è stato disposto e varranno le leggi emanate dal Governo.
A spiegare nel dettaglio l’oggetto della delibera, riporta l’Ansa, il governatore Arno Kompatscher.
“La Provincia di Bolzano intende affrontare questa Fase 2 – riporta l’Ansa- all’insegna dell’applicazione della nostra autonomia“. Sono chiare le parole del governatore Arno Kompatscher all’alba della nuova delibera.
Una ripartenza accelerata che spiega non sarà motivo di follie o avventatezze ma che sarà portata avanti con massimo rispetto delle norme di prevenzione. Tutte le misure stabilite avranno luogo se e soltanto se i cittadini saranno autoresponsabili e saranno in grado di gestire l’apertura concessa con il massimo rigore.
La scelta assunta da Bolzano nasce dal fatto che in Alto Adige il noto R0 o meglio l’Rt, l’indice di contagio, è sceso sotto l’uno. Per tale ragione, spiega il governatore, era più che legittima una differenziazione locale rispetto all’intero territorio nazionale.
Misure che secondo il Governatore si sono rese necessarie per fornire un supporto a tutte quelle famiglie ormai economicamente in ginocchio e che potrebbero subire conseguenze altamente negative e forse irreparabile dal lockdown che ha imposto un fermo di ben due mesi.
Per Kompatscher, riporta l’Ansa, non ci sono dubbi che il periodo appena trascorso avrà un impatto devastante, maggiore di quello che si registrò nel 2008 con la crisi finanziaria che fece piombare il Paese in una crisi di immane portata.
Il governatore di Bolzano, ha poi chiuso dicendo: “Dopo che Roma per settimane non ha ascoltato le richieste per una differenziazione regionale delle misure, abbiamo deciso – riporta l’Ansa- di intraprendere il nostro percorso legislativo autonomo“. Parole che di certo lanciano un duro messaggio al Governo il quale sin dall’enunciazione di quelle che sarebbero state le misure della Fase 2 aveva già attirato a sé numerose critiche.
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Un’insofferenza che ha condotto regioni come la Calabria ad emanare un’ordinanza già all’alba della Fase 2, ossia a far data dal 4 maggio.
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