Un’altra vittima innocente ha perso la vita nelle carceri egiziane. Non è ancora chiaro cosa sia accaduto al giovane regista. La Procura parla di errore ma la vicenda non è ancora chiara.
Shadi Habash è un fotografo e regista egiziano di 24 anni, autore tra le altre cose di un video musicale contenente satira nei riguardi del presidente Abdel Fattah al-Sisi.
Il giovane è morto il 2 maggio in una prigione di Tora, vicino a Il Cairo e la sua scomparsa sta sollevando molti dubbi.
In base alle dichiarazioni del suo avvocato, circolate anche sui quotidiani internazionali, la salute di Shadi era peggiorata da giorni, fino ad arrivare alla morte sabato scorso in circostanze non ancora chiarite.
Shadi Habash era in carcere dal marzo del 2018 per “diffusione di notizie false” e “appartenenza a un’organizzazione illegale” ma non aveva ancora affrontato un giusto processo.
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Secondo Amnesty prolungata la detenzione preventiva di 1600 prigionieri
Secondo l’opinione della Rete araba per i diritti umani e l’informazione (ANHRI), Habash è morto per “negligenza e mancanza di giustizia”.
Nel frattempo la Procura Egiziana ha spiegato che il giovane sarebbe morto per cause accidentali, in quanto avrebbe bevuto un sorso di alcol disinfettante.
Habash scriveva in ottobre ai suoi colleghi di avere bisogno del loro sostegno “per scampare alla morte”.
Morte che così spiegata convince poco in parte perchè i vicini di cella avrebbero invece parlato di due bottiglie vuote, poi ritrovate; in parte perché in ogni caso le cure riservate a Habash per il malessere avvertito prima della morte non sono state evidentemente sufficienti.
Proprio oggi Amnesty International ha pubblicato un articolo sull’arbitario prolungamento della detenzione preventiva in Egitto.
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