Il Presidente dell’ISS Silvio Bursaferro conferma la politica di trasmissione del contagio da coronavirus
Le modalità di trasmissione del coronavirus sono ancora tutt’oggi sul banco degli imputati. Il difficile comportamento del nemico ha assicurato il Presidente dell’Istituto Superiore della Sanità, Silvio Bursaferro ci propone solo due garanzie. Il contagio avviene per contatto e in alcuni casi per via aerea.
Chi riscontra dei sintomi riconducibili all’influenza stagionale entro 48 ore da un presunto o sospetto contatto significa che ha contratto la malattia. Questa è la condizione di contagio spalmata tra i sintomatici, ma le avvisaglie del virus sono arrivate anche per via fecale. In questa rara circostanza gli impianti di depurazione sono sufficienti per disattivarlo.
“Il fatto che l’epidemia sia in calo è un fatto positivo” spiega Bursaferro ma ciò non toglie che dobbiamo alimentare il senso di responsabilità. Il merito sicuramente è del comportamento degli italiani che hanno rispettato le regole della quarantena, ma guai ad abbassare la guardia perchè l’epidemia è ancora in atto e la curva dei contagi potrebbe tornare a salire.
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Gli obiettivi principali di limitazione del contagio
Il Professor Bursaferro sottolinea l’importanza di estendere i tamponi alla popolazione. Essi rappresentano l’unica strada per individuare l’RNA della carica virale. Anche se non è affatto escluso che chi è già risultato positivo e ha sconfitto il virus, non possa avere una ricaduta. Il comportametno del coronavirus è un racconto da romanzo giallo, di difficile comprensione e “noi dobbiamo basarci sui dati certi, che conosciamo oggi”. La realtà è che una persona infetta può espandere la malattia ad altre due o tre.
L’obiettivo numero uno della fase 2 iniziata il 4 Maggio dunque è quello di mantenere l’indice RT sotto il primo grado. Basta poco per far salire l’ago della bilancia dei contagi e ritornare alle drastica realtà del lockdown. Contenere la malattia con il distanziamento sociale e l’utilizzo obbligatorio dei dispositivi anti-contagio è la prassi dell’indomani della fase 1. Queste sono le regole di convivenza con il virus almeno fino alla scoperta del vaccino.
Proprio per questo motivo il senso di responsabilità è il tema del secondo obiettivo. Limitare al massimo la politica del contagio, può far respirare il Sistema Sanitario e le sue strutture.
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Solo così i medici potranno garantire la massima professionalità e gestibilità delle sale di terapia intensiva.