Dopo il Covid-19, il nuovo incubo sanitario che arriva dall’estremo oriente, precisamente da Hong Kong, si chiama Epatite E.
L’Epatite E è una malattia che è presente nei topi e normalmente non nelle persone, perciò non esiste un ceppo specifico. Il primo caso è stato diagnosticato nel 2018 e l’ultimo meno di dieci giorni fa. Tutti i casi sono stati riscontrati a Hong Kong, tranne uno, trovato in Canada. Adesso anche la Cnn riferisce degli ultimi casi. L’Epatite E porta febbre e ingrossamento del fegato ed esiste in quattro ceppi che circolano tra varie specie di animali ma una sola presenta anche Rna per l’essere umano, o almeno è quanto si conosce al momento. Il dottor Siddharth Sridhar, microbiologo e uno dei ricercatori dell’Università di Hong Kong che ha fatto la scoperta, ha dichiarato: “Improvvisamente avevamo un virus che può passare dai topi nelle strade agli umani”. L’ultimo caso, riscontrato una settimana fa, è stato quello di un 61enne con i livelli delle funzioni epatiche anormali e a cui è stata diagnosticata l’Epatite E del ceppo animale.
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L’Epatite E si trasmette attraverso le feci dei topi nell’acqua potabile
Il ceppo E si trasmette con la contaminazione delle feci dei topi nell’acqua potabile, secondo l’Oms, il ceppo però, presente nei topi, non ha ancora una via di trasmissione sicura al 100 per cento. Per quanto riguarda l’ultimo paziente non ci sono state infatti prove di contaminazione da topi nella sua abitazione e nessuno dei suoi parenti ha avuto alcun sintomo. Dall’Hong Kong’s Centre for Health Protection hanno commentato: “Basandoci sulle informazioni epidemiologiche disponibili, la fonte e il mezzo dell’infezione non può essere determinato”.
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Non si conosce ancora molto del virus: il tempo di incubazione, come trattare i pazienti malati e il vettore di trasmissione.