Il viceministro dell’Istruzione Anna Ascani ha parlato ai microfoni di Sky Tg24 in ordine a quelli che sono i possibili scenari a cui andrà incontro la scuola.
In merito al ritorno tra i banchi degli studenti italiani numerose sono state le discussioni ai vertici. Il Ministero competente sta continuando il suo confronto con il comitato tecnico-scientifico per cercare di comprendere quale sia la soluzione migliore da adottare per consentire una riapertura delle scuole in massima sicurezza.
Sui piani e quelli che potrebbero essere i possibili scenari di una riapertura, ha parlato il viceministro dell’Istruzione Anna Ascani, raggiunta dai microfoni Sky Tg24.
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Scuola, i tre possibili scenari prospettati dal viceministro Anna Ascani
Insieme al comitato tecnico scientifico, il Ministero dell’Istruzione sta ipotizzando tre possibili scenari sulla riapertura delle scuole che si delineeranno in base a quello che sarà l’andamento dell’epidemia. Sono ipotesi differenziate in base all’età degli scolari. Particolare attenzione è infatti rivolta ai più piccoli che necessitano di un ritorno alla vita sociale ed alle lezioni in presenza. Questo quanto dichiarato dalla viceministro dell’Istruzione Anna Ascani.
Nello specifico, raggiunta dai microfoni di Sky Tg24, ha affermato che per gli alunni di scuola primaria e secondaria di primo grado, ossia elementari e medie, il Governo ipotizza un ritorno in aula. Ciò ovviamente adottando tutte le norme di prevenzione anti-contagio, in primis riducendo il numero degli scolari in aula. In aggiunta, invece, il raddoppio delle attività come ad esempio quella sportiva, musicale, artistica e via discorrendo. Il tutto dovrebbe avvenire, spiega la viceministro a Sky Tg24, tramite spazi che si stanno cercando di individuare d’accordo con gli enti locali.
Per i più grandi, invece, la situazione sarebbe ben diversa. Più autonomi dei piccoli, per loro il Governo pensa ancora alle lezioni a distanza, ma solo in parte. Anche loro hanno necessità di risedersi tra i banchi, ma lo faranno di certo in misura minore rispetto al passato.
Un piano che la Ascani ha detto in fase di realizzazione, grazie ad un lavoro sinergico anche con il Ministero dell’Economia. È quest’ultimo, infatti, a dover prospettare quelle che sono le misure entro le quali si potrà operare. Questo nuovo modo di approccio all’istruzione richiederà personale specializzato ed anche, quindi, la connessione con gli enti territoriali sarà di primaria importanza.
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Le nuove e diverse attività richiederanno, infatti, figure altamente preparate.
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