Strascichi+e+tempi+di+convalescenza+nei+guariti+dal+virus
yeslifeit
/2020/05/10/coronavirus-strascichi-tempi-convalescenza-guariti/amp/
News

Strascichi e tempi di convalescenza nei guariti dal virus

Per i pazienti guariti dal coronavirus la convalescenza ed i sintomi dopo aver sconfitto il virus possono variare in base alla gravità dell’infezione.

(Getty Images)

Aumentano in maniera esponenziale i soggetti guariti dal Covid-19. A livello globale sono circa un terzo le persone che sono riuscite a sconfiggere il virus dopo averlo contratto. In molti si chiedono, esperti compresi, come possa essere la convalescenza e soprattutto quali possano essere gli strascichi dell’infezione nei guariti, anche in quelli che hanno manifestato sintomi più gravi. Tra i sintomi che potrebbero emergere nei pazienti guariti potrebbero esserci disturbi respiratori, stanchezza, ma anche problematiche psicologiche considerata la degenza.

Leggi anche —> Come si svilupperà l’epidemia: i tre possibili scenari secondo gli esperti

Coronavirus, le tempistiche di convalescenza ed i sintomi post virus per i soggetti guariti: non sono da sottovalutare problematiche a livello psicologico

(Getty Images)

L’epidemia da Covid-19 diffusasi a livello globale è stata contratta da oltre 4 milioni di soggetti. Secondo i dati raccolti dall’Università Johns Hopkins, dei poco più di 4 milioni casi ufficiali di coronavirus, oltre 1milione e 300mila persone sarebbero guarite. Queste, però, rimangono stime considerando che non si conoscono ancora nel dettaglio i numeri ufficiali della malattia per via dei soggetti asintomatici o delle persone, che manifestando sintomi molto lievi, non si sono sottoposte al tampone. In molti si chiedono quali strascichi possa avere la patologia per i soggetti guariti, soprattutto per quelli più gravi che sono stati ricoverati nelle terapie intensive.

Leggi anche —> Fase 2, si temono assembramenti: intensificati i controlli nei parchi ed al mare

Le conseguenze sui paucisintomatici

Secondo quanto riporta un articolo di Wired, per quanto riguarda la prognosi dei pazienti guariti bisogna innanzitutto stabilire la gravità della malattia. In Italia, stando ai dati dell’Iss (Istituto Superiore di Sanità), il 51% dei soggetti che hanno contratto il SARS-CoV-2 lo ha fatto in forma paucisintomatica, ossia manifestando sintomi lievi. Per queste persone, riferisce Wired, il periodo dell’infezione dovrebbe essere accostabile a quello di un’influenza, i cui sintomi potrebbero sparire completamente nel giro di alcune settimane.

Leggi anche —> Covid-19, Remuzzi: “I malati di adesso sono molto diversi rispetto a quelli di un mese fa

Gli strascichi del Covid-19 sui pazienti guariti che hanno contratto il virus in forma grave

Per i pazienti, invece, che hanno contratto in forma più grave l’infezione per cui è stato necessario un ricovero in una struttura ospedaliero, le conseguenze potrebbero dilatarsi nel tempo. Come riporta Wired nell’articolo di Simone Valesini, non è ancora possibile stabilire con certezza gli strascichi in queste determinate situazioni, ma collegandoli a quelli di una polmonite si potrebbero prevedere problemi respiratori a lungo termine. In caso di polmoniti più gravi possono emergere anche problematiche ad altri organi aumentando il rischio di attacchi cardiaci, ictus, problemi renali. Le tempistiche, dunque, per i malati da Covid-19 più gravi potrebbero allungarsi e la convalescenza potrebbe durare anche alcuni mesi, durante i quali si potrebbe accusare una significativa spossatezza.

Leggi anche —> Trovata terapia contro il virus: tutti guariti i pazienti sottoposti a questo trattamento

Le conseguenze critiche sui ricoverati in terapia intensiva

Infine, per i pazienti più gravi che hanno manifestato conseguenze critiche dopo il contagio (circa il 2,7% dei pazienti in Italia) che hanno costretto i medici a disporre il trasferimento in terapia intensiva, potrebbero volerci diversi mesi. Nello specifico, come riporta Wired, potrebbero essere necessario anche un arco di tempo che va dai 12 ai 18 mesi per un completo recupero.

In questi soggetti potrebbero insorgere anche problematiche legate alla prolungata immobilità, come ad esempio debolezza, piaghe da decubito o atrofia muscolare. Inoltre, riporta Wired, non è da tralasciare il possibile impatto psicologico della malattia e della conseguente degenza che potrebbero alzare il rischio di delirio, ossia stati confusionali con problemi di concentrazione e difficoltà nel pensare.

Leggi anche —> Giuseppe Conte lancia un messaggio: novità su vacanze e riaperture anticipate

In tal senso i pazienti dimessi dalle terapie intensive possono anche essere soggetti a disturbo da stress post-traumatico o problemi di ansia.

Al momento i guariti in Italia risultano essere 103.031. Questi i dati forniti dall’ultimo aggiornamento della Protezione Civile, la quale ha diramato nella giornata di ieri sabato 9 maggio il bollettino relativo all’epidemia.

Se vuoi essere sempre informato in tempo reale, seguici sulle nostre pagine FacebookInstagram e Twitter.

Recent Posts

Perchè visitare una capitale Europea in primavera?

La primavera porta con sé un'atmosfera unica e magica, rendendo il momento ideale per esplorare…

9 mesi ago

Problemi di umidità: l’importanza di eliminare definitivamente la muffa sui muri

La presenza di muffa sui muri è un segnale inequivocabile di un ambiente con un…

9 mesi ago

Strumenti rivoluzionari di CapCut per rimuovere lo sfondo dai video Scholar

Nel vasto ambito dell’istruzione e del mondo accademico, gli studiosi svolgono un ruolo fondamentale nel…

10 mesi ago

Ho i denti sensibili: cosa posso fare?

Nel corso del tempo non è raro ritrovarsi a dover far fronte a qualche forma…

10 mesi ago

Montascale per anziani, perché è importante conoscere i (reali) benefici

Quanto sono importanti i montascale per anziani e perché è fondamentale approfondire i benefici? Iniziamo…

11 mesi ago

Rimedi per naso chiuso: cosa c’è da sapere sui decongestionanti nasali

Le temperature sono scese da poco ma tutti prima o poi sappiamo che ci troveremo…

1 anno ago