Secondo uno studio di un team di ricercatori statunitensi, negli Usa potrebbe verificarsi un’ondata di suicidi connessa alla crisi sistemica provocata dal coronavirus: sarebbero le cosiddette “morti per disperazione”.
Sono oltre 286mila le vittime del coronavirus nel mondo ad oggi secondo i dati della Johns Hopkins University. Numeri drammatici che evidenziano la portata a livello globale dell’epidemia che ha messo in ginocchio numerosi paesi e colpito oltre 180 nazioni. A questi decessi, purtroppo, potrebbero aggiungersene altri nel corso dei prossimi mesi o probabilmente anni. A spiegarlo è un recente studio elaborato dal Well Being Trust e dai ricercatori dell’American Academy of Family Physicians. Quest’ultimi stimano che nel prossimo decennio potrebbero registrarsi negli Stati Uniti circa 75mila vittime provocate dalla crisi sistemica, tra suicidi e persone decedute per l’abuso di sostanze stupefacenti.
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La crisi sistemica provocata dall’emergenza coronavirus potrebbe provocare numerosi decessi nel corso del prossimo decennio. Ad evidenziare questo drammatico dato è uno studio condotto dal Well Being Trust e dai ricercatori dell’American Academy of Family Physicians. Nello specifico, come riporta la redazione de Il Sole 24 Ore, gli esperti avrebbero stimato che nei prossimi 10 anni all’enorme numero di vittime del Covid-19, negli Stati Uniti si potrebbero aggiungere circa 75mila decessi classificati come “morti per disperazione“. A questa categoria gli esperti associano i suicidi e le morti per abuso di sostanze stupefacenti che potrebbero essere causate dall’emergenza che ha messo in ginocchio diverse nazioni.
Negli Usa, secondo i dati della Johns Hopkins University, si contano ad oggi più di 80 mila vittime, delle oltre 286mila registrate a livello globale. Secondo lo studio, come riporta Il Sole 24 Ore, oltre al numero drammatico dell’emergenza sanitaria si accosta quello legato alla disoccupazione che ha raggiunto i 33 milioni di persone. Un numero esorbitante che ha superato anche quello registrato dopo la Grande Depressione. A pesare sul Paese è inoltre il gap che aumenta sensibilmente tra le classi sociali che evidenziano sempre di più una netta distinzione tra ricchi e poveri. Infine ci sono le problematiche legate all’isolamento disposto dalle autorità per via della pandemia. Questo spiega Jeffrey Reynolds, presidente dell’associazione no profit the Family and Children’s Association, come riporta Il Sole 24 Ore, potrebbero aumentare i suicidi, le overdosi da droghe e le malattie connesse all’abuso di alcool.
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La mappa della Johns Hopkins University
John Westfall, direttore del Robert Graham Center for Policy Studies in Family Medicine and Primary Care tra gli autori dell’analisi, ha commentato augurandosi che lo studio tra 10 anni si riveli errato e che questo numero di potenziali vittime non si concretizzi.
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