Il 18 si apre: tavoli distanti, mascherine e plexiglass: la strada per la riapertura è in salita nella ristorazione: i dubbi
Il 18 si apre: tavoli distanti, mascherine e plexiglass: la strada per la riapertura è in salita nella ristorazione: i dubbi tuttavia sono tanti. Se le prescrizioni anticipate dalla bozza dovessero essere confermate, i ristoratori dovranno fare i conti con una serie di paletti necessari per preservare al massimo la salute dei clienti. Intanto la distanza, quattro metro tra un tavolo e l’altro e il plexiglass per dividere i clienti. Poi i dispositivi di sicurezza per il personale e anche per i clienti. Tuttavia, questi ultimi non potranno ovviamente utilizzare mascherine ai tavoli, ma dovranno quando si alzeranno per spostarsi, o in bagno oppure per entrate e uscite. Il distanziamento, poi, comporterà la riduzione dei coperti, senza considerare l’aspetto psicologico della gente. Una fetta di persone rinuncerà chissà per quanto tempo ancora prima di sedersi ad un tavolo a consumare, nonostante i distanziamenti e le prescrizioni.
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Il 18 si apre, tante perplessità
Sicuramente si tenderà a privilegiare i coperti esterni, magari prevedendo distanze inferiori fuori. Poi, per l’interno, andando incontro all’estate, c’è la perplessità legata all’aria condizionata. Le situazioni di contagio sono varie e, del resto, l’apertura deve essere tale da poter consentire alle attività un margine rispetto ai costi. Sicuramente ci saranno le sospensioni delle tasse di occupazione di suolo all’esterno per agevolare.
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Sulla bozza si legge anche di una “turnazione nel servizio in maniera innovativa e con prenotazione preferibilmente obbligatoria” e in fasce orarie diverse, per evitare assembramenti di persone in attesa fuori dal locale.