La protesta degli chef stellati, da Borghese a Cracco: a rischio fiore all’occhiello dell’Italia

Anche gli chef stellati stanno patendo i riverberi dell’epidemia e del conseguente lockdown: da Carlo Cracco ad Alessandro Borghese. Tutti invocano maggior chiarezza da parte del Governo sulla ripartenza.

Carlo Cracco
Carlo Cracco (Getty Images)

La Fase 2 è ormai iniziata da quasi dieci giorni. Una ripartenza tanto sperata che, però, è stata attuata attraverso modalità che non hanno soddisfatto appieno tutti i settori dell’economia. Primo fra tutti quello della ristorazione, uno dei fiori all’occhiello del tricolore. Misure, quelle che vorrebbe adottare il Governo che hanno fatto levare un grido di protesta da parte di tutti gli chef stellati italiani, da Carlo Cracco ad Alessandro Borghese. Le eccellenze della cucina italiana chiedono maggior chiarezza da parte delle istituzioni ed invocano un intervento immediato per scongiurare conseguenze negative irreversibili.

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Ripartenza, si leva la protesta degli chef stellati: da Carlo Cracco ad Alessandro Borghese

Alessandro Borghese
Alessandro Borghese (Getty Images)

Il governo deve coinvolgerci nella discussione delle regole“, ha affermato Carlo Cracco. “Non c’è sostegno economico né tantomeno chiarezza sulle strategie di ripartenza” ha tuonato Alessandro Borghese. “Sarà devastante il dispendio tra sanificazioni, gel e dispositivi” ha dichiarato Filippo La Mantia. Queste sono soltanto alcune delle eccellenze italiane che hanno lamentato la propria insofferenza nei confronti delle decisioni assunte dal Governo in merito alla ripartenza ed a quelle che dovrebbero essere le misure da attuare.

La ristorazione italiana, fiore all’occhiello del Paese, potrebbe uscire devastata da questa epidemia e dalle conseguenti misure assunte in fase di ripartenza. Misure dispendiose e pregiudizievoli quelle di riservare quattro metri quadrati ad ogni cliente, garantire tra un tavolo ed un altro ben due metri di distanza. Ed ancora fornire a tutto il personale mascherine per i camerieri, gel igienizzante e porre sui tavoli barriere divisorie. Dal 18 maggio, dunque, i ristoranti potrebbe riaprire m a condizioni che non paiono delle migliori.

Il titolare di Oste Cuoco, Filippo La Mantia ha affermato che il Governo con le sue scelte sta letteralmente abbattendo la ristorazione italiana. Alessandro Borghese, riporta la redazione di Sky Tg24 citando un’intervista rilasciata a Il Corriere della Sera dallo chef, avrebbe affermato che mancherebbero le regole per una ripartenza e che lui starebbe anticipando la cassa integrazione a tutti i suoi 64 dipendenti. Tuttavia così non si potrebbe andare avanti ed afferma che a tali condizioni potrà resistere solo un altro mese, dopo dovrà capire cosa fare con personale e spese vive.

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Ristorante
(Foto di LUM3N-Pixabay)

Dello stesso avviso è Carlo Cracco che chiede un maggior coinvolgimento dei ristoratori da parte del Governo su scelte che li riguardano. Sulle barriere divisorie si è detto nettamente contrario.

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