Un uomo ha cercato di penetrare nella casa di Silvia Romano a Milano. Lei è la cooperante liberata nei giorni scorsi dopo una prigionia di un anno.
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Le forze dell’ordine hanno fermato un uomo che aveva provato ad entrare in casa di Silvia Romano. La giovane cooperante, liberata sabato scorso dai nostri servizi segreti dopo un anno e mezzo di prigionia vissuto in Somalia, abita a Milano nel quartiere Casoretto.
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La giovane è tornata con i suoi genitori in un appartamento del primo piano, dentro al quale i parenti della 25enne hanno notato la presenza di frammenti di vetro. Responsabile di ciò un cittadino egiziano, che ha provato ad entrare dentro. La polizia lo ha fermato e lui si è giustificato dicendo di volere “ringraziare la ragazza e darle un incoraggiamento dopo le assurde e crudeli critiche subite”. Critiche sorte dopo avere annunciato la sua conversione all’Islam ed essersi fatta vedere con abiti tipici della cultura musulmana.
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Silvia Romano, uomo prova ad entrare in casa sua “per ringraziarla”
Una scelta che non è piaciuta a ‘Libero’, ‘Il Giornale’ e stampa e partiti politici di destra, capaci di vomitare addosso a Silvia insulti e disprezzo basato su assurdi stereotipi. Lei ha vissuto in Somalia in diversi campi di prigionia al seguito dei suoi carcerieri. Si tratta di militanti di un gruppo armato fondamentalista, Al-Shabab. Il suo rapimento aveva avuto luogo nel novembre del 2018, mentre si trovava in Kenya per prestare aiuto ai bambini poveri di quell’area del mondo
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