Ancora attacchi per Silvia Romano. Alla Camera scoppia il caos, Il leghista Pagano è stato ripreso dalla vicepresidente della Camera Mara Carfagna
Silvia Romano è di nuovo nel mirino. Questa volta però le minacce e gli insulti provengono dalla Camera dei deputati. Il leghista Alessandro Pagano ha definito la ragazza: “la neo-terrorista“, scatenando così il putiferio. Emanuele Fiano (Pd), ha definito inaccettabili le parole di Pagano perché ha utilizzato l’Aula per “diffamare e calunniare una persona in termini di codice penale, una persona che è stata 18 mesi prigioniera dei terroristi”. Anche Carfagna ha ripreso Pagano. “Evidentemente – ha detto – l’onorevole Pagano se ne assume la responsabilità”.
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Silvia Romano, le accuse del leghista Pagano
Ma perché è degenerata la situazione alla Camera? Alessandro Pagano, illustrando un ordine del giorno al decreto Covid, ha criticato il governo perché al funerale di un poliziotto morto per il coronavirus non era presente con nessun proprio rappresentante, poi ha aggiunto: “Quando è tornata una neo-terrorista, perché questo è El Shabaab, sono andati ad accoglierla”. Immediate le voci di protesta si sono levate dall’emiciclo. La notizia della liberazione di Silvia Romano, la giovane volontaria rapita in Kenya nel 2018 e ritrovata pochi giorni fa, sembra non convincere molte persone. A quanto pare però non solo gente comune che si diverte a screditare la ragazza e ad accusa il Governo per aver speso 4 milioni per il riscatto, ma anche i politici alludono a insulti e minacce.
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La giovane si è convertita all’Islam e ha sottolineato più volte che durante il rapimento non è stata violentata, menata o obbligata a convertirsi. E’ stata una sua scelta che gli italiani dovranno rispettare, volenti o nolenti.