Oggi la Commissione europea ha pubblicato un “pacchetto” turismo trasporti, contenente orientamenti e raccomandazioni al fine di aiutare gli Stati membri a rimuovere in sicurezza e in modo coordinato le restrizioni di viaggio e “accompagnarli” nella riapertura delle imprese turistiche nell’unione.
Lo scopo del pacchetto è quello di coordinare le diverse misure nazionali. Vi sono compresi:
- una strategia globale per la ripresa nel 2020 e oltre;
- un approccio comune per ripristinare la libera circolazione e abolire le restrizioni alle frontiere interne dell’Ue in modo graduale e coordinato;
- un quadro per sostenere il ripristino graduale dei trasporti garantendo nel contempo la sicurezza dei passeggeri e del personale;
- una raccomandazione che mira a rendere i voucher di viaggio un’alternativa interessante al rimborso in contanti per i consumatori;
- criteri per il ripristino delle attività turistiche in modo sicuro e graduale, e per sviluppare protocolli sanitari per le strutture ricettive come gli hotel.
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I criteri del “pacchetto”
La Commissione Europea propone un approccio graduale che prende avvio dall’eliminazione delle restrizioni tra aree o Stati membri che hanno situazioni epidemiologiche simili.
I criteri che dovrebbero ispirare gli Stati membri sono 3:
1) quello epidemiologico, con particolare attenzione alle aree in cui la situazione sta migliorando, in base la mappa regionale sviluppata dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc);
2) la capacità di applicare misure di contenimento durante l’intero viaggio, anche ai valichi di frontiera, con garanzie e misure aggiuntive dove il distanziamento fisico può essere difficile da garantire;
3) le considerazioni economiche e sociali, conpriorità ai movimenti transfrontalieri in settori chiave di attività, ma che includano anche ragioni personali.
La Commissione rimarca subito appresso il principio di non discriminazione ovvero se uno Stato membro decide di consentire viaggi all’interno del suo territorio o verso regioni e aree specifiche all’interno del suo territorio, dovrebbe farlo in modo non discriminatorio, prevedendo le stesse misure quando le condizioni epidemiologiche sono simili.
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Intanto sono state emanate le linee guida di Inail e Iss che limitano grandemente sia il turismo balneare sia la ristorazione, almeno in quasta porzione della c.d. “fase 2.
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