Nuove preoccupazioni dopo l’emergenza. L’Unicef: “Nei prossimi sei mesi potrebbero morire ogni giorno 6.000 bambini in più”
Se prima l’unica preoccupazione era capire cosa fare in quarantena, ora che le cose sembrano migliorare, le conseguenze del covid-19 non sono da sottovalutare. Tra le tante, ce n’è una che riguarda la mortalità dei bambini in difficoltà. Ne ha parlato il presidente dell’Unicef Italia Francesco Samengo: “Nei prossimi 6 mesi potrebbero morire ogni giorno ulteriori 6.000 bambini per cause prevenibili- ha detto – a causa della pandemia di Covid-19, che continua a indebolire i sistemi sanitari e a interrompere i servizi di routine”.
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Unicef, i dati sono negativi
Il presidente ha spiegato che dall’analisi dei dati proveniente dai ricercatori della Johns Hopkins Bloomberg School of Public Health e pubblicata su The Lancet Global Health journal, sono stati delineati tre possibili scenari. Nella peggiore delle ipotesi, in 118 Paesi a medio e basso reddito, l’analisi stima che ulteriori 1,2 milioni di morti tra i bambini sotto i 5 anni potrebbero verificarsi in soli 6 mesi. Ciò potrà accadere a causa della riduzione dei livelli di copertura nei servizi sanitari di routine e di un incremento della malnutrizione acuta dei bambini. I 10 Paesi che potrebbero avere il più ampio numero di morti ulteriori di bambini sono: Bangladesh, Brasile, Repubblica Democratica del Congo, Etiopia, India, Indonesia, Nigeria, Pakistan, Uganda e Repubblica Unita della Tanzania.
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L’Unicef chiede aiuti e lancia un appello con l’hashtag #Reimagine. Si tratta di una campagna globale che ha lo scopo di evitare che la pandemia di Covid-19 diventi una crisi duratura per i bambini, soprattutto per quelli più vulnerabili.