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Le ultime note di Ezio Bosso prima della scomparsa: “Mi manca la musica…”

Il pianista, famoso direttore d’orchestra Ezio Bosso scomparso a Bologna lo scorso 15 Maggio aveva fatto sapere che senza la musica la vita non può essere vissuta

Ezio Bosso (foto dal web)

Il noto pianista e direttore d’orchestra Ezio Bosso scomparso all’età di 48 anni a Bologna lo scorso 15 Maggio era malato da tempo di una sindrome autoimmune. Il compositore di note musicali di genere classico nonostante la malattia degenerativa aveva cercato di continuare a coltivare il sogno di compositore di brani. Ma nel 2019 quando lo sviluppo del male gli ha proibito l’utilizzo delle mani, ha iniziato ad avvertire la mancanza della musica.

Negli ultimi mesi Ezio si era impegnato a rafforzare l’importanza della musica andando al di là del suo valore economico. La famosa citazione del compositore piemontese non sarà facilmente dimenticata dagli amanti del genere classico. “La musica costituisce il ponte più valido nei periodi difficili” – recitava così il pianista torinese invitando i cittadini a rifugiarsi nell’ascolto della musica per distogliere l’attenzione dal covid-19.

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Il messaggio terapeutico di Ezio Bosso

Ezio Bosso (foto dal web)

In una sua intervista a Rai News Ezio Bosso aveva promosso la musica come un bene di prima necessità al pari di acqua e aria. L’intervento del direttore d’orchestra piemontese era un chiaro riferimento alle libertà private ai cittadini dal decreto anti-coronavirus. Laddove ci sono delle regole da rispettare, l’isolamento dal mondo esterno può essere inteso come una cura per l’anima, semplicemente ascoltando la musica.

“La muscia è un servizio socio-culturale, un comparto produttivo di benessere sociale” – chiosava Ezio prima di salutare la vita terrena. Per ripartire ha bisogno di visione e speranza per un nuovo futuro tra gli altri. Un compromesso che ci rende migliori, uguali senza alcuna distinzione.

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note musicali (foto dal web)

Infine Ezio Bosso si ferma e apre ad una riflessione interiore che riguarda la sua identità. Anche lui come tante persone in questo periodo aveva sofferto la mancanza delle abitudini di vita, “perchè la musica è terapia e in questi momenti di maggiore difficoltà mi manca davvero tanto” – conclude tra le emozioni degli appassionati.

 

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