È deceduto all’età di 48 anni, il pianista e direttore d’orchestra Ezio Bosso, da tempo affetto da una malattia neurodegenerativa.
Lutto nel mondo della musica che piange la scomparsa di Ezio Bosso. Il direttore d’orchestra, compositore e pianista torinese aveva 48 anni. Nel 2011 era stato sottoposto ad un intervento chirurgico per un tumore al cervello e subito dopo gli fu diagnosticata una malattia neurodegenerativa. Come riporta Il Corriere della Sera, Bosso era divenuto famoso nel 2016 quando fu invitato al Festival di Sanremo come ospite d’onore. La sua esibizione sul palco dell’Ariston durante la quale eseguì il brano “Following a Bird” suscitò grande commozione.
Due giorni fa l’ultima intervista, rilasciata alla redazione di Rai News24, durante la quale il direttore d’orchestra, parlando dell’attuale situazione d’emergenza legata alla diffusione del coronavirus, aveva affermato quanto la musica fosse importante per l’uomo.
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Il pianista, direttore d’orchestra e compositore Ezio Bosso è morto all’età di 48 anni la scorsa notte nella sua casa di Bologna. Il musicista era da tempo affetto da una malattia neurodegenerativa che gli era stata diagnosticata nel 2011 dopo essere stato sottoposto ad un delicato intervento chirurgico per un tumore al cervello. Nato a Torino il 13 settembre 1971, Bosso si era avvicinato al mondo della musica all’età di 4 anni, mondo che non ha mai lasciato anche dopo la malattia, una sindrome autoimmune che i media inizialmente avevano indicato come Sla.
Il direttore d’orchestra era divenuto noto al grande pubblico dopo aver preso parte nel 2016 al Festival di Sanremo come ospite d’onore suscitando grande emozione con il suo brano “Following a Bird“. Lo scorso settembre, come riporta la redazione de Il Corriere della Sera, aveva annunciato di non poter più suonare il pianoforte a causa del peggioramento della patologia che gli aveva compromesso l’utilizzo di due dita.
Due giorni fa l’ultima intervista a Rai News 24 durante la quale aveva affermato quanto la musica fosse importante per l’uomo, definendola un bene primario. “Il potere magico della musica -aveva affermato- è infinito perché ci rende tutti uguali, ci rende un’unica società che lavora per essere migliori. La musica ci rende umani“.
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