Svanita nel nulla direttrice del laboratorio di Wuhan: indagava sul virus

Una nota ricercatrice sarebbe incredibilmente scomparsa: a rendere il caso un vero giallo è che la donna Shi Zhengli, 55 anni, dirigeva il centro di nuove malattie infettive del laboratorio di virologia di Wuhan.

Shi Zhengli
Shi Zhengli (Getty Images)

Una scomparsa misteriosa quella di Shi Zhengli, 55 anni, la ricercatrice cinese di fama mondiale che dirigeva il centro di nuove malattie infettive del laboratorio di virologia di Wuhan. In molti nel Paese del Dragone la conoscono come la “donna pipistrello”, nome che si è guadagnata sul campo grazie alla sua attività di scoperta circa la provenienza del virus della Sars dal mammifero .

Un giallo, questo della sparizione, che avrebbe attivato i teorici del complotto dando il là alle più disparate ipotesi. Le dichiarazioni di una collega americana della ricercatrice, però, avrebbe dato una svolta alla vicenda.

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Scomparsa Shi Zhengli, la direttrice del centro di nuove malattie infettive del laboratorio di virologia di Wuhan

Shi Zhengli
Shi Zhengli (Getty Images)

Shi Zhengli all’esordio dell’epidemia aveva ricevuto il compito di effettuare ricerche sul nuovo coronavirus. All’interno del laboratorio di Wuhan la nota esperta, riporta Il Mattino, avrebbe attivato un’indagine per comprendere se la diffusione del virus non fosse frutto di una negligenza dell’uomo.

Di quali siano stati gli studi effettuati e se vi fossero stati risultati non si sa più nulla, come nulla si sa di lei. La dottoressa Shi Zhengli, sarebbe infatti svanita nel nulla. Le ipotesi sulla sua scomparsa al momento sono delle più disparate. Prevalgono quelle complottiste che vedono o la ricercatrice finita nella rete di censura del Governo Mandarino o di una fuga dell’esperta in Europa, dove sarebbe giunta per poter produrre la documentazione che svelerebbe i risultati del suo studio.

Ipotesi che peraltro hanno preso piede perché la dottoressa rilasciò una shoccante intervista dove si diceva sconvolta di aver scoperto, all’esito della sequenziazione del genoma del Covid, che quest’ultimo era identico per il 96%, riporta Il Fatto Quotidiano, a quello studiato all’interno del suo laboratorio.

Stando a quanto riferisce Il Messaggero, però, ogni supposizione circa la sua sparizione sarebbe errata. Ed infatti, una collega americana Jonna Mazet, avrebbe dichiarato di aver parlato con la Zhengli di recente e che quest’ultima le avrebbe riferito che è categoricamente esclusa la possibilità che il Sars-CoV-2 sia uscito da un laboratorio. In netta contrapposizione, dunque, tali parole rispetto alle dichiarazioni rilasciate tempo addietro dalla ricercatrice cinese.

La dottoressa Mazet, riporta Il Messaggero, avrebbe inoltre affermato che la sua collega le avrebbe riferito che mai prima dello scoppio dell’epidemia aveva analizzato questo virus.

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Saviano De Luca
(Getty Images)

La sequenza del Covid-19, conclude Jonna Mazet, dimostra che è di origine animale e che l’uomo ha la colpa di essersi avvicinato troppo agli habitat di specie con cui sarebbe preferibile non interagire. Parole che non fanno altro che infittire il mistero.

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