La Protezione civile, nella giornata di oggi domenica 17 maggio ha diramato il bollettino in merito ai numeri dell’epidemia da Covid-19 in Italia.
Il Dipartimento della Protezione Civile ha pubblicato il bollettino aggiornato sull’epidemia da Covid-19 in Italia. Stando ai nuovi dati, i casi complessivi di contagio dall’inizio dell’emergenza sono 225.435, ossia 675 in più rispetto a ieri. Di questi, gli attualmente positivi sono 68.351, 1.836 in meno di ieri. In calo anche i pazienti in terapia intensiva: 762 in totale e 13 in meno di ieri. Salgono i guariti nel nostro Paese che raggiungono i 125.176 con un incremento di 2.366. Infine il bilancio delle vittime si è aggravato con 145 decessi nelle ultime 24 ore che hanno portato il totale a 31.908.
Come di consueto nella giornata di ieri il Dipartimento della Protezione Civile ha pubblicato il bollettino relativo all’epidemia da Covid-19 in Italia. I soggetti positivi erano 70.187, mentre i casi totali di contagio salivano a 224.760. Si aggiornava con un aumento anche il bilancio delle vittime che arrivava a 31.763 decessi. I guariti erano, infine, 122.810.
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Nella giornata di venerdì, stando al bollettino del Dipartimento della Protezione Civile allora pubblicato, i casi complessivi dall’inizio dell’emergenza erano 223.885. Di questi, i positivi erano 72.070. In calo risultavano anche i pazienti in terapia intensiva: 808 in totale. Salito anche il numero dei guariti che raggiungevano i 120.205. Infine anche il bilancio delle vittime era salito ad un totale di 31.610
PER APPROFONDIRE LEGGI QUI —> Protezione Civile, bollettino del 15 maggio: oltre 4mila positivi attuali in meno
“Un ritorno alla normalità non è da considerarsi lontano. Bisognerà attendere le prossime due settimane e se le cose continueranno ad andare in questo modo entro le prime due settimane di giugno potremo uscire e riorganizzare la nostra società“. Queste le parole di Francesco Le Foche, immunologo del Policlinico Umberto I di Roma, ai microfoni della trasmissione I Lunatici, in onda su Rai Radio 2. Il professore ha poi proseguito affermando che se il Covid-19 si comporterà come dovrebbe, si potrà tornare alla normalità non restringendo troppo la nostra libertà ed autonomia sociale.
PER APPROFONDIRE LEGGI QUI —> L’immunologo Le Foche: “Il ritorno alla normalità non è da considerarsi lontano”
Si tratta di un sistema, quello di monitoraggio introdotto con il decreto del 30 aprile 2020, di fondamentale importanza per la gestione della fase di ripartenza. Quest’ultimo lavora sulla raccolta di dati epidemiologici e sulla capacità di risposta dei servizi sanitari fornendo una valutazione dei rischi circa possibili criticità sui territori regionali.
Il Ministero della Salute, per stilare il primo report, si è basato su 21 indicatori suddivisi in due filoni “probabilità” e “impatto” per rilasciare il proprio giudizio in merito a quelli che sono stati i primi effetti della Fase 2 su base regionale. I risultati vanno da “rischio basso” a “rischio molto alto” e posseggono colorazioni differenti, dal bianco e giallo fino ad arrivare al rosso.
Quella con il più alto fattore di rischio sarebbe la Lombardia. Ed infatti è il territorio che quotidianamente mostra maggior numero di contagi. Le altre regioni che mostrano criticità sono il Piemonte e la Liguria, mentre invece fuori pericolo risulterebbe il Molise. Quest’ultimo sarebbe riuscito immediatamente a spegnere il focolaio accesosi a Campobasso a seguito di un funerale che ha innescato una catena di contagi che ha visto infettarsi circa 40 persone.
PER APPROFONDIRE LEGGI QUI —> Fase 2, le pagelle delle Regioni stilate dal Ministero della Salute – FOTO
Da domani, lunedì 18 maggio, potrebbe avere inizio la cosiddetta Fase 2bis. Un ulteriore passo avanti del Paese nel ritorno alla normalità. Come annunciato dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, infatti, pare che i dati sulla curva epidemiologica siano favorevoli. I cittadini, però, sono chiamati a non dimenticare e porre in essere tutte le misure di prevenzione come il distanziamento sociale e l’utilizzo di mascherine. Proprio in ordine agli effetti ed ai rischi di un uso prolungato e non idoneo del dispositivo di sicurezza ha parlato ai microfoni di Fanpage il dottor Paolo Esposito, specializzato in Medicina del lavoro.
Il professore ha invitato ad effettuare nette distinzioni in base alla circostanza in cui si trova nel momento in cui si indossa la mascherina ed ha, altresì, fornito dei consigli per evitare disagi e fastidiosi arrossamenti. Particolare attenzione all’utilizzo del dispositivo durante l’attività fisica.
PER APPROFONDIRE LEGGI QUI —> Effetti collaterali della mascherina: i rischi collegati al suo utilizzo
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