Indossare la mascherina troppo a lungo può avere effetti collaterali: il parere dell’esperto circa i rischi e la possibilità di insorgenza di alcune patologie.
Da domani, lunedì 18 maggio, potrebbe avere inizio la cosiddetta Fase 2bis. Un ulteriore passo avanti del Paese nel ritorno alla normalità. Come annunciato dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, infatti, pare che i dati sulla curva epidemiologica siano favorevoli.
Il Premier, come più volte ribadito anche dalla comunità scientifica, ha però avvertito gli italiani circa il fatto che ripartenza non deve tradursi in spregiudicatezza e gesti irresponsabili. Pertanto i cittadini sono chiamati a porre in essere tutte le misure di prevenzione come il distanziamento sociale e l’utilizzo di mascherine. Proprio in ordine agli effetti ed ai rischi di un uso prolungato del dispositivo di sicurezza ha parlato ai microfoni di Fanpage il dottor Paolo Esposito, specializzato in Medicina del lavoro.
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Il dott. Paolo Esposito, specialista in Medicina del Lavoro ha rilasciato un’intervista alla redazione di Fanpage in merito a quelli che potrebbero essere gli effetti di un utilizzo prolungato della mascherina sulla salute dei cittadini.
Stando a quanto riferisce l’esperto un uso prolungato potrebbe avere dei riverberi negativi sulla salute, per tale ragione è necessario scegliere la giusta mascherina in base a quelle che sono le attività ed il rischio al quale si è esposti. Il dottor Esposito parla pertanto di quelle che attualmente sono le mascherine in commercio, iniziando dalle più comuni le cosiddette “chirurgiche”. Queste ultime seppur efficaci in quanto a capacità filtrante dall’interno verso l’esterno, non lo sono per il contrario. Si parla rispettivamente di un 95% a fronte di un 20%.
Tali mascherine, prosegue l’esperto stando a quanto riporta Fanpage, posseggono una resistenza respiratoria più bassa pertanto non dovrebbe causare gravi difficoltà a chi le indossa nel corso della quotidianità. Anzi, avrebbe anche una funzione protettiva ai pollini nei soggetti in questo momento a rischio allergia. Di contro, però, come poc’anzi riportato non garantirebbero eccessiva protezione dal virus proveniente dall’esterno.
Le altre mascherine in commercio, seppur quasi irreperibili, sono le FFP2 e le FFP3. Queste hanno una capacità filtrante maggiore, afferma l’esperto per il quale tuttavia è necessaria una precisazione. Le mascherine con valvola avrebbero una ridotta efficienza filtrante in uscita e pertanto non andrebbero utilizzate dalla popolazione generale in quanto se indossate da un soggetto infetto non ne escluderebbero la possibilità di contagiare terzi.
Quanto alla tollerabilità il dottor Esposito specifica che le FFP2 sono meno invasive delle FFP3 che inumidite dal respiro rendono difficoltosa la respirazione e danno senso di affanno.
Il dottor Esposito, riporta Fanpage, spiega il motivo per il quale in numerosi sono i soggetti che si lamentano di irritazioni al volto. Ebbene, le mascherine sono realizzate con dei tessuti che attraverso il respiro tendono a creare condensa. Da ciò deriva che l’area del volto coperta dal dispositivo subisca delle considerevoli modifiche, le quali comportano degli arrossamenti. Il problema si acuisce con le FFP2 ed FFP3 perché più rigide.
Il consiglio dell’esperto, riporta Fanpage, è quello di utilizzare creme lenitive se si è consapevoli di dover indossare la mascherina per lungo tempo. Oppure utilizzare un cerotto dove si crea maggior sfregamento. Importante una volta dismessa applicare prodotti idratanti.
Con l’arrivo del caldo è ovvio che i casi di indossare la mascherina aumenteranno, perché sarà maggiore il livello di umidità.
Il dottor Esposito, riporta Fanpage, ribadisce un concetto ormai noto: l’utilizzo della mascherina durante attività motoria sostenuta non è indicata. Ed infatti, lo sforzo fisico in combinato con la mascherina che copre le vie respiratorie potrebbe causare una sovrapproduzione di anidride carbonica respirata dallo sportivo che potrebbe portarlo allo svenimento, o ad un aumento della pressione, o ancora tachicardia.
Lo specialista in Medicina del Lavoro, dunque, ne sconsiglia l’utilizzo negli sport aerobici. Ideale è, dunque, mantenere il distanziamento sociale e portare con sé la mascherina in caso dovesse incontrarsi qualcuno. Nel caso di sport al chiuso, invece, è necessario comprendere quale sarà l’attività da praticare. Se si parla di anaerobici allora può essere indossata.
Per essere davvero protetti è necessario scegliere una tipologia di mascherine in base al rischio cui si è esposti. Non si parla, afferma il dottor Esposito a Fanpage solo di lavoro ma anche di un ritorno all’attività fisica.
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Come specificato per quelli individuali all’aria aperta bene sarà rispettare il distanziamento sociale di almeno due metri.
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