Il Ministero della Salute, nell’ambito del suo sistema di monitoraggio, ha reso note le proprie valutazioni in ordine a quelli che sono stati i primi effetti della Fase 2 nelle varie Regioni: ha stilato delle vere e proprie pagelle.
Si tratta di un sistema, quello di monitoraggio introdotto con il decreto del 30 aprile 2020, di fondamentale importanza per la gestione della fase di ripartenza. Quest’ultimo lavora sulla raccolta di dati epidemiologici e sulla capacità di risposta dei servizi sanitari fornendo una valutazione dei rischi circa possibili criticità sui territori regionali.
Il Ministero della Salute, per stilare il primo report, si è basato su 21 indicatori suddivisi in due filoni “probabilità” e “impatto” per rilasciare il proprio giudizio in merito a quelli che sono stati i primi effetti della Fase 2 su base regionale. I risultati vanno da “rischio basso” a “rischio molto alto” e posseggono colorazioni differenti, dal bianco e giallo fino ad arrivare al rosso.
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Ormai la Fase 2 ha preso il largo, tant’è che da domani lunedì 18 maggio scatterà la 2bis. In questo frangente di positività e ripartenza il Ministero della Salute ha stilato una tabella a mezzo della quale ha reso note le proprie valutazioni circa la curva epidemica nelle varie Regioni ed i rischi di nuovi focolai che ognuna corre.
Quella con il più alto fattore di rischio sarebbe la Lombardia. Ed infatti è il territorio che quotidianamente mostra maggior numero di contagi. La Regione di Attilio Fontana, dunque, sarebbe stata contrassegnata con il colore arancione. A ciò si aggiunge che il tasso di occupazione delle terapie intensive super la soglia del 30%, misura limite fissata dal Ministro Roberto Speranza.
Le altre regioni che mostrano criticità sono il Piemonte e la Liguria, mentre invece fuori pericolo risulterebbe il Molise. Quest’ultimo sarebbe riuscito immediatamente a spegnere il focolaio accesosi a Campobasso a seguito di un funerale che ha innescato una catena di contagi che ha visto infettarsi circa 40 persone.
Questa tabella era di vitale importanza per comprendere l’idoneità o meno di una riapertura anticipata. I dati avrebbero dovuto fornire, infatti, una fotografia di quelle che sono stati gli effetti della riapertura il 4 maggio. Tuttavia le Regioni pare abbiano comunicato i dati in ritardo pertanto l’immagine sarebbe leggermente “sfocata”.
In ogni caso leggendo la tabella tra il 7 ed il 14 maggio sarebbe il Molise la regione con percentuale maggiore di contagi (a causa del succitato funerale), a seguire la Basilicata ed infine la Lombardia. Valle d’Aosta, Umbria e Campania avrebbero invece un tasso di contagi pari all’1%.
Quanto all’incidenza del Covid-19, invece, il Ministero della Salute in cooperazione con l’Istituto Superiore di Sanità avrebbero posto in prima posizione Trento ed a seguire Valle d’Aosta e Lombardia.
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Il Ministero ha concluso affermando che il lockdown ha avuto i suoi positivi riscontri che hanno permesso di contrastare la diffusione del virus Che purtroppo nonostante la ripartenza rimangono segnali di possibili focolai, e ciò richiede massima attenzione da parte della popolazione. Ed infine, è necessario che le Regioni pongano in essere misure di rafforzamento dei servizi, in quanto il Covid-19 richiede una risposta rapida e decisa.
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