Il presidente della Toscana, Enrico Rossi, ha parlato della Fase 2 bis e delle nuove riaperture che scattano oggi al quotidiano La Nazione.
Oggi scatta la Fase 2 bis con nuovi allentamenti delle misure di contenimento e conseguenti nuove aperture che consentiranno a vari negozi di rialzare le saracinesche dopo mesi di stop. Le nuove disposizioni del Governo hanno suscitato polemiche anche tra i governatori delle varie regioni non tutti d’accordo. Tra questi c’è il Presidente della Toscana Enrico Rossi che, intervistato dalla redazione de La Nazione, ha affermato di essere convinto che le aperture scaglionate basate sui dati del monitoraggio avrebbero maggiormente tutelato la salute e l’economia scongiurando una seconda ondata dell’epidemia.
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Fase 2, il presidente della Toscana Rossi: “La pressione da parte delle categorie e di alcune Regioni è stata evidente“
“La pressione da parte delle categorie e di alcune Regioni è stata evidente, tra cui quella di alcune che continuano ad avere un andamento dell’epidemia non certo ottimale, come invece lo è il nostro in questo momento“. Questo il commento di Enrico Rossi, presidente della Toscana, il quale, ai microfoni de La Nazione, si è detto convinto che la pressione delle regioni e di alcune categorie abbia influito ad accelerare l’inizio della nuova fase dell’emergenza. Rossi ha proseguito spiegando di aver chiesto di riaprire prima, poi scaglionare: “Ero pronto a riaprire i negozi di abbigliamento e di calzature già l’11 maggio“. Il governatore, riferisce a La Nazione, di aver inoltre richiesto di anticipare al 27 aprile l’apertura delle attività “esposte alla competizione internazionale“.
Questi nuovi allentamenti hanno suscitato, dunque, timori relativi ad una seconda ondata dell’epidemia che, a parere di alcuni esperti potrebbe essere più violenta della prima. Un ritorno del virus, spiega Enrico Rossi, causerebbe ulteriori danni anche all’economia e rischiare un nuovo lockdown durante la stagione turistica sarebbe molto dannoso.
Per Rossi, decisioni come quelle prese in questi giorni devono essere prese con raziocinio. In modo contrario si potrebbe far passare il messaggio secondo il quale il virus sarebbe scomparso del tutto. Adesso, dunque, per Rossi, bisogna affidarsi a due fondamentali strumenti: il nostro comportamento, che deve rimanere responsabile, ed il sistema sanitario, che dovrà individuare quanti più positivi possibili.
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Infine, il governatore chiude l’intervista rispondendo alla domanda del giornalista che chiede un voto per il governo italiano. Per Rossi, l’Italia non si sarebbe comportata in maniera insufficiente, ma a suo avviso ci sono delle pecche. Il primo errore riguarderebbe quello di non aver chiuso prima la Lombardia. Il secondo, invece, è quello di aver fatto sapere in anticipo del lockdown che ha scatenato un vero e proprio esodo dal Nord. Infine, secondo il presidente della Toscana, più che un blocco totale si sarebbe potuto pensare ad un’azione scaglionata.
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