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Il presidente della Lombardia Attilio Fontana ha parlato, ai microfoni di Mattino Cinque, delle nuove riaperture e della possibilità di nuove infezioni.
Le nuove aperture, scattate da stamane, hanno portato tensioni tra Governo e Regioni. Nello specifico, il dibattito si è concentrato sulle famose linee guida dell’Inail che non sarebbero state prese di buon grado da alcuni governatori. Il timore maggiore sulle aperture è quello legato ad una possibile nuova ondata di contagi che potrebbe portare a nuovi blocchi. In merito ha parlato il presidente della Lombardia Attilio Fontana, intervenuto questa mattina ai microfoni di Mattino Cinque.
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L’Italia riparte con nuove aperture e ulteriori allentamenti delle misure di contenimento verso un ritorno alla normalità dopo gli stop disposti per via della diffusione del coronavirus. Con l’inizio della Fase 2 bis si sono alimentati alcuni timori legati ad una nuova seconda ondata dell’epidemia che potrebbe rigettare nel baratro il Paese. Anche di questa circostanza ha parlato il presidente della Lombardia, la regione più colpita dal virus, Attilio Fontana ai microfoni di Mattino Cinque. Alla trasmissione in onda su Canale 5, il governatore ha ammesso: “Non ci sono dubbi che le infezioni in questi giorni aumenteranno, perché più si incrementa il contatto fisico più aumentano le infezioni. Noi dobbiamo provare a tenerle sotto controllo per evitare che nascano nuovi focolai“.
Per il governatore lombardo sarà, dunque, fondamentale tenere sotto controllo il monitoraggio sul territorio, ma per farlo in maniera corretta sarà necessaria la massima collaborazione di prefetti, questori e sindaci con la polizia locale. Il principale controllo, però, spiega Fontana, deve arrivare dai cittadini e dal loro senso di responsabilità nel rispettare le regole che consentono di impedire la diffusione del virus.
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Infine il governatore lombardo ha commentato la scritta apparsa venerdì scorso su un muro a Crescenzago che recita “Fontana assassino“. Secondo il presidente, la scritta sarebbe il risultato di una “campagna d’odio orchestrata in maniera scientifica” attivatasi contro la Regione Lombardia in queste settimane. Fontana spiega che ad influire su questa “campagna” sarebbero le notizie false circolate sui media che avrebbero contribuito ad avvelenare il clima in un periodo già complicato.
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