Il ministro della Salute chiede prudenza e senso di responsabilità per questo secondo step della fase 2 e ricorda che l’emergenza da coronavirus non è ancora passata
Prudenza e attenzione sono le parole che il ministro della Salute Roberto Speranza usa per mandare un monito a tutti gli italiani. Lo fa nel giorno dell’avvio del secondo step della fase 2, quella in cui negozi al dettaglio, bar, ristoranti, parrucchieri e centri estetici riaprono.
È ai microfoni del Tg3 che avverte: “Non dobbiamo pensare che la battaglia sia vinta, dobbiamo rispettare le indicazioni e le buone abitudini che abbiamo assunto, perché basta poco per tornare indietro e vanificare gli sforzi fatti in queste settimane”.
Il ministro invita ad agire con controllo perché l’emergenza da coronavirus non è ancora passata e una ricaduta è sempre possibile. Se infatti da un lato ci sono i dati positivissimi della Protezione civile che sottolineano come ieri il numero dei morti è stato il più basso dall’inizio della pandemia, dall’altro specifica che non si può abbassare la guardia.
“I dati confermano che il lockdown ha funzionato” dice in modo orgoglioso Speranza che specifica che tutti i sacrifici fatti da donne e uomini dell’Italia, uniti alle misure adottate, “hanno portato a una fotografia diversa”. Questo ha permesso la ripartenza e la riapertura da fare però “con grande giudizio e con grandissima attenzione”, avverte il ministro.
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Fase 2, Speranza: “Essenziale ancora fare tamponi”
Il ministro Speranza nel commentare la ripartenza ha specificato e ricordato a tutti che le armi più efficaci contro il virus restano le stesse usate fino ad ora, nel corso del lockdown e nella prima parte della fase 2. Sono le misure di prevenzione come il metro di distanza, l’uso della mascherina, e il divieto di assembramenti. “Abbiamo investito 3 miliardi e 250 milioni su questa strategia” ha ricordato il ministro.
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Spazio anche al tema dei tamponi, importanti e necessari ancora da fare. “L’Italia è uno dei Paesi che ha fatto più tamponi in assoluto rispetto alla popolazione nel mondo” ha ricordato ancora il ministro che ha puntualizzato come ancora saranno fatto e potenziati.
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E per il tracciamento Speranza ha specificato che questo ha portato anche ad una massiccia assunzione di personale: “Il tracciamento si fa innanzitutto con le persone e noi ne stiamo assumendo moltissime: 24 mila dall’inizio di questa crisi, persone in carne e ossa che devono provare a combattere questo virus”.